La polizia ha concluso un’operazione antidroga che ha interessato le zone della movida salentina, dove l’impiego di operatori “under cover” (“sotto copertura”, ndr.) e il ricorso all’arresto “ritardato” per gli spacciatori hanno consentito di documentare la continuità dell’attività illecita.
L’indagine, coordinata dalla procura di Lecce e condotta dalla squadra Mobile e dal Servizio centrale operativo, col supporto della Direzione centrale per i servizi antidroga e del commissariato di Gallipoli, ha riguardato soprattutto l’area denominata “Baia Verde” Gallipoli, in provincia di Lecce. Da qui il nome dell’operazione: “Green Bay”. In arresto sono finiti 17 africani (gambiani, senegalesi, maliani), ritenuti responsabili di spaccio di cocaina, marijuana, hashish e droghe sintetiche. Gli spacciatori, a turno, presidiavano stabilmente tutta la zona, ad altissima densità turistica e notoriamente frequentata da giovanissimi provenienti da tutta Europa, anche per la presenza di alcuni tra i più noti locali notturni del Salento.
La droga veniva nascosta in buche scavate nel terreno della pineta di Baia Verde. I quantitativi più piccoli, invece, erano trasportati dagli stessi spacciatori nei propri indumenti. Sono 75 – tutti turisti – gli acquirenti segnalati alla Prefettura che rischiano sanzioni amministrative. Tra i casi più singolari c’è quello di un uomo che, riferiscono gli inquirenti, è andato a rifornirsi di stupefacente tenendo per mano il figlio di pochi anni.
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