Giornalista rimosso da incarico addetto stampa: Asl Caserta dovrà risarcirlo

di Redazione

Il giudice del Lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Nunzia Tesone, con sentenza numero 1679/2018, ha condannato l’Asl Caserta al risarcimento dei danni a favore del giornalista Pasquale Di Benedetto, ex responsabile dell’ufficio stampa dell’azienda sanitaria locale, difeso dagli avvocati Alessandro Ferrone e Claudio Antonio Cappiello.

Tra le motivazioni della sentenza si legge che “…vi è prova che l’Asl Caserta ha adottato nei confronti del ricorrente una serie di atti illegittimi e vessatori. Innanzitutto, è allegato e non contestato che il Di Benedetto era responsabile dell’ufficio stampa e portavoce dell’Asl Ce/1, anche in seguito all’entrata in vigore della legge 7 del giugno 2000, numero 150, recante la disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni…Restano, del tutto ignoti i motivi che hanno spinto l’azienda sanitaria a ‘spostare’ il ricorrente da un settore ad un altro nonché al non adibirlo alle mansioni di addetto stampa, per le quali egli aveva maturato una consolidata esperienza ed era in possesso di tutti i requisiti professionali necessari per lo svolgimento delle stesse. Il comportamento dell’Asl è oltremodo illegittimo, in quanto viola i canoni di correttezza e buona fede che caratterizzano l’esecuzione del contratto, e che dovrebbero sempre guidare l’agire della Pubblica amministrazione anche nella realizzazione dei precetti di cui all’articolo 97 cost.”.

Il tutto, bisogna evidenziare, pur in presenza di ben tre tentativi di conciliazione mai considerati dall’Asl. Vi sono, poi, da registrare ben due esposti da parte del giornalista Di Benedetto alla Procura della Corte dei Conti di Napoli a causa di un illegittimo contratto di “co.co.co.” (collaborazione continuata e coordinativa, ndr.) da parte della dirigenza dell’Asl a favore di un giornalista esterno all’Ente pur in presenza di professionalità interne e che per la qual cosa si ipotizzano i reati di abuso di ufficio e procurato danno erariale. Un precedente, questa sentenza, che stigmatizza ancora una volta la mancata applicazione da parte della Pubblica amministrazione della legge 150/2000, ed oggi, ancor più, con la previsione specifica dei giornalisti negli Enti pubblici di cui ai rinnovi dei Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro, ndr.) firmati dall’ex ministro Madia.

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