Recale – Non solo commenti di indignazione e minacce su Facebook per il caso di presunta pedofilia che ha investito la cittadina di Recale, alle porte di Caserta. Qualcuno è passato ai fatti, tentando di incendiare, durante la notte, il citofono vicino al portone dell’abitazione in cui è ristretto agli arresti domiciliari il 67enne F.D., 67 anni, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale aggravata, commessa ai danni di una bambina di otto anni in una parrocchia.
Dalle indagini condotte dai carabinieri, partite lo scorso 16 agosto a seguito della denuncia dalla madre della piccola, supportate da testimonianze e immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato all’interno dei locali della parrocchia di Santa Maria Assunta, è emerso che l’indagato, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa, dovuta alla minore età, la costringeva, mentre era intenta a giocare con un’amichetta a biliardino all’interno dell’oratorio, a subire atti sessuali, palpeggiandola ripetutamente nelle parti intime e nella zona del petto.