Roma, presa la “Banda del Monsignore”: truffavano imprenditori

di Redazione

Adescavano facoltosi imprenditori o persone molto ricche, intenzionate a trarre profitto da compravendite di appartamenti e beni di lusso (soprattutto opere d’arte) e, millantando conoscenze in ambienti aristocratici, imprenditoriali ed ecclesiastici della Capitale, promettevano alle vittime di riuscire a vendere con grosse plusvalenze i beni, a fronte di un anticipo (spesso di diverse decine di migliaia di euro) finalizzato alla buona riuscita della transazione.

Ricevuto l’anticipo, sistematicamente i truffatori sparivano senza lasciar traccia. Ora però la banda è stata scoperta dai Carabinieri della Compagnia di piazza Dante che dalle prime luci dell’alba stanno eseguendo sei arresti nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura di Roma che ha portato alla luce un giro di truffe, fra consumate e tentate, di circa 13 milioni di euro. L’organizzazione aveva un sistema ben strutturato e collaudato per raggirare le vittime. Uno degli indagati, per rinforzare la convinzione della bontà dell’’affare’ che veniva prospettato, fingeva di essere un Monsignore e di avere conoscenze in Vaticano. Tra le truffe messe in atto, anche la cosiddetta ‘black money scam’, consistente nel far credere alla vittima di poter avere delle banconote intenzionalmente macchiate e il necessario per ripulirle pagando una somma inferiore al loro valore.

Gli arrestati, due italiani e quattro stranieri, si trovano ora ai domiciliari e sono accusati a vario titolo di falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate; rapina; ricettazione; sostituzione di persona; truffa; violenza privata; contraffazione di carte filigranate in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo; sequestro; minacce; parificazione delle carte di pubblico credito alle monete.

L’indagine è scattata in seguito a una perquisizione compiuta nel 2015 dai Carabinieri di Casalbertone in cui furono sequestrati, all’interno di un’abitazione in suo ad un pregiudicato romano, 33mila euro circa in contanti e una valigetta contenente un kit completo per effettuare la truffa del ‘black money scam’. Dopo la perquisizione, gli elementi raccolti fecero subito indirizzare le indagini verso un gruppo di soggetti dediti a svariati tipi di truffe. Nel corso dell’attività sono stati anche arrestate due persone per falsificazione, detenzione di filigrane o strumenti destinati alla falsificazione, contraffazione di altri pubblici sigilli e truffa in concorso. Numerose e di vario genere le truffe che il gruppo ha compiuto: oltre al già menzionato ‘black money scam’, realizzavano anche fittizie compravendite di opere d’arte ed immobili. L’indagine, oltre alle misure cautelari, ha portato anche al sequestro di un’autovettura di lusso in danno di uno degli indagati.

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