Trentola Ducenta, processo Jambo: “sconto” in appello per Zagaria, confermate altre condanne

di Redazione

Confermate dalla Corte d’Appello di Napoli le condanne inflitte in primo grado, al termine del rito abbreviato, agli imputati del processo “Jambo” riguardante la commistione tra camorra e politica sul territorio di Trentola Ducenta, in particolare per la realizzazione e la gestione del centro commerciale “Jambo”. Un procedimento nato dall’inchiesta che il 10 dicembre 2015 portò a 28 arresti contro il “gruppo trentolese” guidato dal boss Michele Zagaria e al sequestro della struttura. In un altro processo ordinario è imputato anche l’ex sindaco Michele Griffo, intanto tornato in libertà lo scorso aprile.

Ieri, durante l’udienza, per Zagaria i giudici hanno ridotto la pena inflitta in primo grado: da 26 a 20 anni di reclusione (18 per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e 8 per altri reati). Ma la Corte di Appello ha ritenuto sussistente la continuazione tra i delitti e rideterminato il “tempus commissi delicti”, ossia tempo in cui è stato commesso il reato associativo, ricalcolando la pena finale di 20 anni per tutti e 13 i capi di imputazione.

A parte questo “sconto” per l’ex superlatitante, la sentenza in appello ha confermato la pena a 14 anni di carcere per l’imprenditore Gaetano Balivo e per Vincenzo Di Sarno. 6 anni e 6 mesi sono stati comminati al collaboratore di giustizia ed ex assessore del Comune di Trentola Ducenta Luigi Cassandra; 9 anni e 4 mesi a Giovanni Garofalo; 8 anni a Giuseppe Garofalo; 11anni e 8 mesi a Carlo Bianco; 12 anni a Raffaele Cantone; 9 anni a Vincenzo Picone; 10 anni e 8 mesi a Tommaso Tirozzi; 6 anni e 8 mesi a Raffaele De Luca; 2 anni ed 8 mesi a Giuseppe Petrillo. “Non luogo a procedere” nei confronti di Oreste Basco e Pasquale Pagano protagonisti di insolite e mai chiarite vicende.

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