Aversa – Il presunto “bavaglio” del sindaco Enrico De Cristofaro alla sua maggioranza, l’aggiudicazione di due incarichi a persone vicine ad un assessore, la perdita della pineta nel Parco Pozzi e le presunte dimissioni dell’assessore all’Ambiente Marica De Angelis. Ruota su questi tre argomenti il dibattito politico ad Aversa.
Al primo cittadino che aveva annunziato di aver chiesto ai suoi di passare al vaglio sindacale eventuali esternazioni prima di dare in pasto alla stampa, risponde Carmine Palmiero di “Noi Aversani”: “L’ultima, gravissima dichiarazione del primo cittadino che imbavaglia, senza margini di interpretazione, la sua maggioranza, non mi preoccupa più di uno scandalo che sta passando sottobanco. Parlo dei due incarichi dati ai colleghi di lavoro dell’assessore De Gaetano. Pare addirittura che gli stessi siano soci di studio del componente dell’esecutivo normanno. Incarichi che sfiorano gli 80mila euro e per i quali è stato emanato un bando in piena estate, nonostante le nostre continue sollecitazioni ad evitare questa procedura dai contorni ambigui. Sulla vicenda interesseremo la Commissione Trasparenza e, se dovesse rendersi indispensabile, proporremo ai colleghi di minoranza di interessare la Procura di Napoli Nord al fine di poter verificare la correttezza delle procedure”.
In soccorso del sindaco interviene il suo vice Michele Ronza che precisa: “Il sindaco ha inteso dire che le cose politiche vanno prima discusse all’interno della coalizione per evitare fraintendimenti e fughe in avanti. Altra cosa sono le esternazioni di carattere tecnico relative alle deleghe che ognuno detiene per le quali, come già avviene, ognuno di noi può intervenire senza problema alcuno”. Sull’argomento ieri era già intervenuto anche il consigliere Renato Oliva in risposta alle polemiche del Pd: “Il sindaco, per il rispetto che porta ai suoi consiglieri e ai cittadini che lo hanno votato e per la dignità che lo contraddistingue, non hai mai imposto diktat né tantomeno bavagli. Nessuna limitazione di libertà, nessuna limitazione di manifestazione di pensiero ma solo accordi condivisi per limitare strumentalizzazioni che disegnano menzogne ad arte”.