Carinaro – L’arcivescovo metropolita di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, torna, come tradizione, nel suo paese natale, Carinaro, alle porte di Aversa, per concludere i festeggiamenti in onore della protettrice Sant’Eufemia. Un appuntamento che, da qualche anno, si è trasferito dalla chiesa parrocchiale alla piazza Trieste considerato la folla di fedeli che prende parte alla manifestazione religiosa celebrata dal loro illustre concittadino insieme al parroco don Antonio Lucariello.
Appuntamento che si è ripetuto anche nella serata di ieri con grandissima partecipazione di pubblico e delle autorità civili e militari. Tra gli altri, il commissario straordinario che regge le sorti del Comune, Luigi Palmieri, il sindaco della vicina Gricignano, Vincenzo Santagata, oltre a rappresentanti politici regionali e nazionali. Nel corso della sua omelia, l’alto prelato ha fatto, ancora una volta, un tuffo nel suo passato rivolgendosi ai suoi concittadini, che non ha mai dimenticato, anche in considerazione del fatto che la sua famiglia continua a vivere a Carinaro. Un amarcord che si è concluso con il canonico commiato del cardinale, divenuto oramai il suo segno di riconoscimento, un saluto augurale: “A Maronna v’accumpagne”.
Dopo la celebrazione della messa, il cardinale Sepe si è trattenuto con i fedeli della Congrega di Sant’Eufemia e il loro priore Mario Sepe, oltre che con le autorità presenti e i vecchi amici, prima di ripartire alla volta del capoluogo partenopeo, non senza aver incontrato i fratelli e i nipoti che, comunque, ogni tanto torna a trovare anche in privato. A seguire, nel finale di serata, rientro in chiesa del simulacro di Sant’Eufemia e il “bis” dello spettacolo piromusicale con tanto di “incendio” del campanile della chiesa.
Per l’occasione, quest’anno, per la prima volta, il comandante della Polizia municipale di Carinaro, Ferdinando Coppola, d’intesa con il prefetto, ha fatto predisporre apposite “barriere antiterrorismo” a protezione dei fedeli presenti in piazza per prevenire possibili atti di fanatismo religioso.
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