La Regione Campania andrà all’attenzione dell’Autorità Nazionale Anti-Corruzione (Anac) per la questione Formazione Professionale. Il Movimento Libero e Autonomo, sindacato di categoria degli enti formativi facente capo a Confimprenditori e che tutela le scuole di formazione campane, ha difatti espresso la volontà di segnalare l’Ente Regione dopo aver atteso, invano, oltre 60 giorni per l’accesso agli atti.
Corsi svolti senza i necessari presupposti, che però sono stati autorizzati e hanno portato a esami brillantemente superati. Un sospetto, pesante, che indicherebbe l’ennesimo caso di malaformazione in Campania dopo un periodo di agognata legalità. Ma, ad oggi, solo un sospetto perché la Regione non ha autorizzato gli enti all’accesso agli atti. Continua così il braccio di ferro tra Regione Campania e Movimento Libero e Autonomo nonostante le rassicurazioni che erano state fatte dai funzionari regionali stessi.
La richiesta di accesso agli atti è stata fatta dal Movimento su indicazione di alcuni consociati che hanno rilevato alcune presunte irregolarità sulla concessione delle autorizzazioni per alcuni corsi. L’accesso è stato richiesto il 24 luglio scorso per far luce su diffuse illiceità segnalate. Francesco Monetti, l’avvocato che tutela il Movimento e i suoi consociati, ricorda: “Abbiamo chiesto l’accesso agli atti oltre 60 giorni fa, 30 in più rispetto alla naturale scadenza. Abbiamo avuto rassicurazioni in tal senso, l’accesso sarebbe stato concesso entro il 22 settembre. Ma così non è stato, in barba alla normativa FOIA. Adesso porteremo la Regione all’attenzione dell’Anac perché solo così possiamo tutelare i tanti imprenditori seri e rispettosi della legge che operano in un mercato che rischia di essere una giungla. Se c’è qualcosa che sta venendo nascosta, è bene che venga fuori immediatamente. La nostra battaglia continua”.
“Altro che casa di vetro promessa dal governatore De Luca – afferma il presidente del Movimento Luca Lanzetta – questa sembra più una casa con i vetri oscurati. I nostri dubbi sulla regolarità di alcuni percorsi formativi sono ben radicati e ci riportano indietro di qualche anno: dopo tutte le battaglie per la trasparenza ormai ci stiamo riabituando a logiche fosche che puzzano di irregolare o illegale. Ne è dimostrazione il dd. 715 che dovrebbe rimodulare la formazione professionale campana (in peggio), ne è ancor più forte dimostrazione questo mancato accesso agli atti. A questo punto ci chiediamo: cosa vuole nascondere la Regione Campania?”.