Ndileka Mandela, nipote del leader sudafricano Nelson Mandela, giovedì mattina ha fatto tappa alla casa di accoglienza per rifugiati “Centro Fernandes” di Castel Volturno, nel Casertano, per poi spostarsi al Villaggio Coppola, visitando una mostra realizzata da alcuni immigrati in un istituto. “Non sono qui per commentare la situazione politica italiana. Ma per parlare di rispetto e di pace”, ha commentato l’attivista per i diritti umani, in Campania per un tour di incontri con le scuole e le istituzioni.
Dopo il primo appuntamento del 24 settembre al foyer del Teatro Mercadante di Napoli, dove ha incontrato la stampa in occasione della partecipazione alla 23esima edizione di “Ethnos”, festival internazionale di musica etnica, Mandela, martedì 25 settembre, ha incontrato in mattinata gli studenti dell’Iti “Medi” di San Giorgio a Cremano e, in serata, ha ricevuto il “Premio Ethnos 2018” nella biblioteca di Villa Bruno.
Ieri, nella Sala Nassiriya del Consiglio regionale della Campania, è stata ricevuta dalla presidente Rosa D’Amelio. Al centro dell’incontro istituzionale i temi su cui da anni è impegnata Mandela: l’educazione, la violenza sulle donne, la lotta al razzismo e le ingiustizie sociali. “Cerco di portare avanti l’insegnamento di mio nonno – ha detto Ndileka – che in tutta la sua esistenza ha sempre cercato un dialogo, soprattutto con chi non la pensava come lui. Dialogare è importante per poter affrontare qualunque problema, ostacolo o battaglia”.