Nave Diciotti, alcuni migranti ospiti in parrocchie della Diocesi di Capua

di Redazione

Una quarantina di migranti della nave Diciotti, provvisoriamente collocati nel centro di accoglienza di Rocca di Papa, saranno ospitati anche dalle parrocchie Diocesi di Capua, nel Casertano, comprendente i comuni di Capua, Marcianise, Bellona, Camigliano, Cancello ed Arnone, Casagiove, Casapulla, la frazione Ercole di Caserta, Castel Morrone, Castel Volturno, Curti, Francolise, Grazzanise, Macerata Campania, Pastorano, Portico di Caserta, San Prisco, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, San Tammaro e Vitulazio. Altri migranti sbarcati dalla nave della Guardia Costiera finita per giorni al centro del dibattito politico italiano, lasceranno il centro “Mondo Migliore” nei dintorni di Roma per dirigersi nelle parrocchie delle Diocesi di Milano, Terni-Narni-Amelia, Capua, Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Frosinone-Veroli-Ferentino e Firenze.

“Ciò che maggiormente ha colpito in questi giorni – spiega Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei – Comunità episcopale italiana e direttore dell’Ufficio nazionale delle comunicazioni sociali – è la disponibilità generosa, gratuita e spontanea delle nostre Chiese locali. Noi non abbiamo fatto alcun appello. La Chiesa italiana ha una tradizione d’accoglienza reale: nelle diocesi ci sono già tra le 26mila e le 28mila persone accolte. E le strutture ecclesiali, coinvolte in questa nuova emergenza, sono già impegnate in questo senso. Un bel segno, davvero, che contribuisce a raccontare l’altra faccia di un Paese che non è solo diviso. È una buona parola per il futuro dell’Italia, perché nelle diocesi ci sono persone concrete, parrocchie coinvolte nei vissuti della gente, territori non solo geografici”.

Maffeis ribadisce anche il lavoro compiuto da Caritas italiana che “ha provveduto a verificare le destinazioni dei profughi, facendo incontrare le storie di questi ultimi con la disponibilità offerta dalle Chiese locali”. In momenti come questo appena vissuto, conclude Maffeis, “emerge con chiarezza la rete capillare costruita efficacemente sul territorio, fatta di ascolto e incontro con le vecchie e nuove povertà”.

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