Pescara, prima edizione del Premio intitolato a Pasquale Pacilio: “Un gigante del pluralismo”

di Redazione

All’auditorium Petruzzi di Pescara si è tenuta la cerimonia di chiusura della prima edizione del “Premio Pasquale Pacilio”, istituito dal Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) in memoria del popolarissimo giornalista televisivo d’Abruzzo, originario di Gricignano (Caserta), e storico direttore di Rete8, principale emittente televisiva privata dell’Abruzzo, spentosi il 29 luglio 2016, all’età di 67 anni.

Un riconoscimento che ha l’obiettivo di celebrare la memoria di Pacilio, che ha contribuito alla nascita e alla diffusione delle prime televisioni private in Abruzzo, e anche valorizzare le professionalità e le nuove leve dell’informazione. Per ricordare la figura di Pacilio e interrogarsi sul valore strategico dell’informazione del territorio è stata organizzata una tavola rotonda con il presidente del Corecom Abruzzo, Filippo Lucci. Al termine è stata premiata con uno stage retribuito a Rete8 la studentessa Chiara Bonatti, per la migliore tesi di laurea sui temi dell’informazione, e consegnati i riconoscimenti a Sergio Rizzo, vicedirettore de La Repubblica, giornalista e saggista di rilievo nazionale, e ad Antimo Amore della Rai Abruzzo.

“Un gigante del pluralismo”. Così Giuseppe Di Pangrazio, presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, ha definito Pasquale Pacilio, la cui scomparsa “ha rappresentato una perdita, difficilmente colmabile, per l’intero giornalismo abruzzese. Sempre capace di interpretare le reali esigenze della comunicazione e sempre primo nell’intuire e intercettare la notizia”. “Nelle sue trasmissioni – ha sottolineato Di Pangrazio – si rintracciava sempre l’intento di dare risposte alle reali esigenze della gente. Era anche uno straordinario anchorman, conducendo con sapienza e un pizzico d’ironia le sue trasmissioni di politica e costume. Ha sempre offerto un contributo fondamentale alla crescita costante della sua emittente fino a raggiungere la leadership incontrastata nel panorama dell’informazione televisiva locale”.

“Memorabili le sue maratone televisive in occasione delle elezioni amministrative e politiche. – ha ricordato ancora Di Pangrazio – Nei suoi studi ci siamo alternati un po’ tutti e lo spazio era garantito a ognuno, con il massimo rispetto delle idee e posizioni. Anche i temi trattati da Pasquale Pacilio furono sempre improntati all’attualità e alla ricerca costante delle verità nascoste. Molti hanno appreso da lui la professione di giornalista e con lui hanno vissuto anni difficili e per taluni versi irripetibili, come irripetibile è la cara figura di Pasquale. Con il suo stile chiaro, schietto, condito da una fine ironia, è riuscito a portare le questioni politiche nelle case degli abruzzesi rendendole alla portata di tutti. I suoi insegnamenti, il suo modo di fare, il suo stile inconfondibile, sono negli occhi di tutti noi. Il direttore Pacilio ha lasciato un ricordo indelebile non solo ai colleghi, ma a tutti i telespettatori che hanno imparato a conoscerlo e apprezzarlo”.

Originario di Gricignano di Aversa (Caserta), Pacilio fu collaboratore de “Il Mattino”, poi, alla fine degli anni ‘70, il suo trasferimento in Abruzzo dove contribuì alla nascita e alla diffusione delle prime televisioni private. Dapprima fu direttore di Telemare con cui diede un impulso decisivo alla crescita dell’informazione televisiva, consentendo ad una delle prime emittenti private pescaresi di diventare in breve tempo azienda leader in regione. Storiche le sue interviste, in quegli anni, a personaggi del mondo della politica e della cultura in generale, in particolare quella con l’allora ministro Remo Gaspari.

Ma Pacilio era anche uno straordinario anchorman, conducendo con sapienza, ed anche un pizzico d’ironia, le sue trasmissioni di politica e costume. Legato a filo doppio al noto editore Luigi Pierangeli, lo seguì fedelmente nell’evoluzione dell’azienda, passando da Telemare a Rete8, raggiungendo la leadership incontrastata nel panorama dell’informazione televisiva locale. Con la sua fine e tagliente ironia riusciva a gestire al meglio le interviste ai potenti di turno, che si trattasse di Gaspari o di Nenna D’Antonio, di Ricciuti o di Susi, di Sospiri o di D’Angelosante o, in ultimo, di D’Alfonso. Non c’era tribuna politica, elezione, dibattito che non vedeva in prima fila Pasquale Pacilio. Grande seguito avevano le sue trasmissioni, da “Sos” a “Il Fatto”, ma tra tutte la sua “8 Volante”.

Numerose le iniziative in suo onore sul territorio abruzzese, come quella del Co.Re.Com Abruzzo che, insieme alla Regione e con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti e dell’emittente Rete8, ha istituito il premio “Pasquale Pacilio” destinato a giovani studenti che abbiano redatto tesi di laurea in ambito giornalistico. In sua memoria anche il festival gastronomico “Brodetto dell’Adriatico” di San Vito Chietino.

Pasquale ha lasciato due belle famiglie. In primis, quella naturale, con i fratelli Linda e Gennaro (nati come Pasquale dall’unione tra Costantino Pacilio, scomparso nel 1986, e Filomena D’Agostino, la sua cara mamma scomparsa lo scorso agosto all’età di 94 anni), la moglie Giulia e i figli MassimoMarco e Silvia; e quella della sua redazione televisiva che mai saprà colmare il vuoto lasciato dalla sua improvvisa perdita. Perdita che coinvolge anche la redazione del sito web campano Pupia.tv, diretto dal nipote di Pacilio, Antonio Taglialatela, il cui lavoro proseguirà sempre nel suo ricordo.

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