Il 13 ottobre nel Museo del Santuario di Hera Argiva si è festeggiato il primo anno dell’attività degli Amici di Paestum, l’associazione culturale al sostegno del Parco Archeologico di Paestum. La scelta per la decorazione della torta è ricaduta sulla celeberrima silhouette del Tuffatore (dall’omonima tomba del V sec. a.C.).
“Un’occasione – ha affermato la presidente Teresa Giuliani – per far ripassare gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da realizzare”. Dal “Giardino di Hera”, il cortile riqualificato del museo nazionale con un percorso multisensoriale e inclusivo su archeologia e botanica, fino ai fasciatoi che gli amici hanno donato al museo in occasione della odierna ”Giornata delle famiglie al museo”, sono tante le iniziative. “Più di quanto erano le aspettative” – ha ammesso il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, il quale ha ringraziato l’associazione, sottolineando che tra volontariato e sostegni in varie forme, tutti possono fare qualcosa. Un riconoscimento anche dal sindaco Franco Palumbo, che ha ribadito il sostegno dell’amministrazione comunale per associazioni e cittadini che si impegnano per il bene della comunità.
Tra i prossimi traguardi degli Amici di Paestum, la presidente ha menzionato la rivitalizzazione del Museo Narrante del Santuario di Hera alla Foce del Sele, che in passato era stato inondato più volte, e un maggiore outreach internazionale, soprattutto nelle comunità di origini campane, presenti in tutto il mondo.
Associazioni del genere degli “Amici di…”, esistono in molti musei dell’Italia e del mondo, ma sono ancora poco diffusi nell’Italia del Sud. Intanto, l’esempio di Paestum sta facendo scuola: da più parti è stato avanzato l’auspicio che anche il sito dell’antica Velia, a Sud di Paestum nel Cilento, possa avere un gruppo di “amici”. “Il patrimonio appartiene alla comunità – ha sottolineato Gabriel Zuchtriegel – e va fatto tutto affinché chi vuole può partecipare attivamente alla promozione e alla tutela dei beni culturali di questo territorio così ricco di storia e cultura.”