La polizia ha denunciato diverse persone accusate a vario titolo di incendio doloso: secondo gli investigatori avrebbero dato fuoco ai locali di cui erano proprietari o gestori per ottenere dei vantaggi economici anche sul piano assicurativo. I fatti risalgono allo scorso anno e ad alcuni mesi fa a Crotone. Intorno alle 14.30 del 20 luglio del 2017, un incendio interessò la pizzeria “La Stangata”, in via Tellini, e la sala scommesse “Replatz” di via Assisi. Nel primo caso si verificò anche una vera e propria esplosione del locale, che danneggiò diverse auto parcheggiate nella zona rendendo necessaria l’evacuazione dell’intero palazzo, dal momento che le fiamme crearono una densa coltre di fumo che avvolse completamente avvolto gli appartamenti sovrastanti la pizzeria.
Gli episodi incendiari, verificatisi a distanza di una settimana, fecero pensare a una recrudescenza del fenomeno estorsivo che destò allarme. Le indagini, svolte dalla Squadra mobile pitagorica, con l’ausilio anche di intercettazioni, avrebbero oggi fatto luce su un quadro diverso. Secondo gli investigatori i proprietari e i gestori dei locali avrebbero dunque appiccato le fiamme o sarebbero stati i mandanti del rogo. Nel caso della “Stangata” sono stati individuati come presunti autori materiali un 50enne, I.R., la moglie 41enne, B.A., che è anche la titolare della pizzeria, e il figlio 21enne, I.D.. La donna, inoltre, è stata denunciata anche simulazione di reato in quanto avrebbe dichiarato in Questura che ignoti le avevano incendiato l’attività.
Quanto all’incendio della sala scommesse Replatz, invece, sarebbero stati anche qui individuati come presunti autori materiali D.M.L., 37enne, e L.D. 35enne, mentre, come mandante, proprio il gestore della sala, M.F.P., 35enne. In entrambi i casi c’era una copertura assicurativa per quella tipologia di danneggiamenti. Infine, lo scorso 20 maggio, nel corso della notte, in via Botteghelle, si è verificato un grosso incendio ed anche in questo caso c’è stata una vera e propria esplosione di un capannone industriale in uso un 41enne, R.R.. Dopo essere riusciti a domare le fiamme grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco, i poliziotti hanno fatto un sopralluogo che avrebbe permesso di raccogliere degli elementi che hanno fatto pensare alla natura dolosa dell’evento, e a un possibile coinvolgimento del gestore del capannone. Le successive indagini, svolte sotto il coordinamento della Procura di Crotone, avrebbero portato ad appurare che quella notte, il 41enne, utilizzando del liquido infiammabile e degli accendini istantanei, avrebbe dato fuoco allo stabile denunciando poi e falsamente alla Questura che ignoti gli avevano danneggiato la struttura.
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