Incendio nel Bellunese, abitanti di Taibon Agordino chiusi in casa

di Redazione

Un appello agli abitanti di Taibon Agordino a restare chiusi in casa è stato lanciato dal sindaco a causa dell’incendio che sta interessando una vasta porzione della provincia di Belluno. A causare le fiamme, secondo l’assessore regionale alla Protezione civile, Gianpaolo Bottacin, potrebbe essere un albero caduto sui fili dell’alta tensione.

La zona di Agordo è rimasta coinvolta in un’interruzione di energia elettrica della durata di alcuni minuti, probabilmente a causa del crollo del traliccio che ha poi scatenato il rogo. La caduta di erogazione ha interessato anche lo stabilimento Luxottica, il quale non ha tuttavia registrato interferenze sulla produzione, data l’entrata in funzione di generatori autonomi.

Intanto, il rogo si è ulteriormente propagato, ma il miglioramento delle condizioni meteorologiche dovrebbe favorire le operazioni di spegnimento. Per ore le operazioni di spegnimento dell’incendio sono state rese difficili da un forte vento di fohn che spira sulla zona, impedendo l’utilizzo degli elicotteri. Lo sottolinea l’Arpav di Belluno spiegando che nell’area montana sono stati registrati valori termici eccezionalmente alti per il mese in corso. Un forte vento ha soffiato in quota e a tratti anche nelle valli. Sulle vette dolomitiche a 3mila metri si sono superati i 110-120 chilometri l’ora. Ad Agordo, in particolare, nell’area del rogo, le raffiche sono state di 71 chilometri orari, a Cortina di 77 e a Longarone di 64.

Sono stati tratti in salvo i due escursionisti rimasti bloccati in alta quota. I due, di 29 e 34 anni, stanno bene anche se provati da una notte trascorsa in un canalone innevato. In un primo tempo l’obiettivo dei soccorritori era quello di raggiungere un punto a monte del canalone della Besausega, dove si trovavano i due, per poi calarsi con le funi per circa 500 metri.

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