La Squadra mobile di Trapani e lo Sco di Roma hanno arrestato, questa mattina, in Romania, Vito Bigione, boss mazarese inserito tra i 30 latitanti più ricercati. La cattura, realizzata assieme a reparti speciali della polizia romena, è avvenuta a Oradea. Bigione, 66 anni, condannato in via definitiva a 15 anni di reclusione per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, è stato uno dei primi broker che hanno messo in contatto Cosa nostra, la ‘ndrangheta e i cartelli sudamericani che gestiscono il traffico internazionale di cocaina. Le indagini, frutto di pedinamenti e altre attività investigative, hanno portato all’individuazione del nascondiglio negli ultimi dieci giorni.
Vito Bigione è stato ammanettato mentre stava uscendo per andare a fare la spesa. Il narcotrafficante era latitante dallo scorso 28 giugno, quando si era sottratto all’arrsto in seguito a una condanna definitiva della Cassazione. La prima denuncia per traffico di stupefacenti risale al 1995 e pochi mesi dopo si trasferì in Africa stabilendosi in Namibia. Lì era conosciuto come un armatore, ma i magistrati della Procura di Reggio Calabria lo inserirono in una indagine antimafia, poi divenuta l’operazione “Igres”.
Nei primi anni del 2000 era accusato di aver organizzato, a partire dal 1992, il trasporto di centinaia di chilogrammi di cocaina da Brasile, Colombia e Namibia all’Italia. Carichi finanziati dalla famiglia mafiosa Agate di Mazara del Vallo e dalla cosca di Marando di Platì, Reggio Calabria. Proprio per il suo ruolo di mediazione e raccordo tra Cosa Nostra, ‘ndrangheta e cartelli colombiani, “il commercialista” era nella lista dei 30 latitanti più ricercati.
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