Proseguono senza sosta le attività di demolizione di manufatti abusivi oggetto di sentenze di condanna passate in giudicato, situati nella provincia di Caserta, come da protocollo d’intesa tra il procuratore generale della Corte di Appello di Napoli e il procuratore della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in un territorio, quello casertano, caratterizzato da costruzioni realizzate in violazione di vincoli urbanistici, in modo da riaffermare instancabilmente e con il massimo impegno la legalità.
Nella mattinata del 3 ottobre è iniziata l’esecuzione della demolizione di un immobile abusivo, in corso di costruzione, ubicato a Marcianise, in una traversa di via Santella. Il manufatto abusivo è composto da 4 piani, compreso il seminterrato (250 metri quadrati circa a piano), e si presenta esternamente allo stato grezzo (tompagnato ma non rifinito), tranne il piano terra che è munito di rifiniture e risulta ammobiliato, con solai e pilastri in cemento armato, di forte impatto ambientale coperto da vincolo sismico e da vincolo di inedificabilità dal piano regolatore comunale. L’ordine di demolizione, disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, prevede l’abbattimento del manufatto, l’acquisizione dell’area di sedime sulla quale insisteva il manufatto abusivo, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo condannato con sentenza definitiva, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e recupero dei materiali residuati dalle demolizioni.
“La Procura prosegue, dunque, – spiega in una nota il procuratore Maria Antonietta Troncone – nella doverosa attività di demolizione dei manufatti abusivi consentendo in tal modo il ripristino dell’integrità del territorio; a tal fine, allo scopo di riaffermare i principi di legalità e giustizia in una provincia in cui a lungo è stata praticata e alimentata invece l’illegalità, ha riorganizzato e potenziato l’Ufficio Demolizione, con personale dei carabinieri forestali, specificamente dedicato e impegnato in tale settore. L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non conviene”. “Peraltro, – continua Troncone – la Procura sammaritana, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere, già da tempo ha definito criteri di priorità, oggettivi e predeterminati, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma tengono conto del bilanciamento degli interessi costituzionalmente rilevanti in gioco: l’ambiente, la salvaguardia del territorio, l’uguaglianza sostanziale, l’equità, la ragionevolezza e la solidarietà sociale, nonché la funzione della proprietà, costituzionalmente garantita”.