Francesco Tiberio La Torre, 31 anni, figlio di Augusto La Torre, storico capoclan di Mondragone, è stato tratto in arresto, insieme ad altre 13 persone, dai carabinieri della locale compagnia nell’ambito di un’operazione, condotta tra le provincia di Caserta, Napoli e Benevento, coordinata dalla Procura antimafia nella persona del sostituto procuratore D’Alessio e sotto la supervisione del procuratore aggiunto Frunzio.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, riciclaggio e favoreggiamento personale. Le misure cautelari scaturiscono da un’attività investigativa, condotta da settembre 2015 a maggio 2016, basata sulle risultanze dell’attività tecnica di intercettazione e monitoraggio video, che ha permesso di cristallizzare le condotte degli indagati, ponendo in risalto l’esistenza di un organizzato gruppo criminale che provvedeva all’immissione sul litorale domizio, ed in particolare a Mondragone, di consistenti quantitativi di droga, come cocaina, crack e hashish, approvvigionata tramite fornitori provenienti dell’area napoletana ovvero tramite la collaborazione di albanesi.
15, complessivamente, i destinatari delle misure cautelari: 13 finiti in carcere, uno ai domiciliari e un altro sottoposto ad obbligo di dimora. L’associazione, secondo gli investigatori, era costituita, promossa, organizzata e diretta da Francesco Tiberio La Torre, insieme a Vincenzo De Crescenzo, 62 anni, e Salvatore De Crescenzo, 41. Tra gli altri arrestati: Michele Degli Schiavi, Frederik Loka, Francesco Balestrieri, Nicola Aruta, Carlo Pagliaro, Luigi Meandro, Giuseppe Galluccio, Costantino Cardillo, Alessio Cipriani, Giuseppe Rinaldi e Angelo Pagliuca (domiciliari).
Diverse, inoltre, le denunce in stato di libertà. Ricostruiti singoli episodi di spaccio gestito tramite il sistema delle richieste telefoniche, nonché vari sono stati i recuperi di stupefacente. Sono emerse anche condotte, da parte di alcuni indagati, relative al riciclaggio di un’autovettura di provenienza illecita.