Nel pomeriggio di venerdì 12 ottobre, i finanzieri della stazione navale di Civitavecchia hanno sottoposto a sequestro quattro natanti da diporto e due pontoni galleggianti da lavoro, tutti abusivamente ormeggiati presso le opere portuali in corrispondenza del Fiume Marta, nel territorio dell’omonimo comune viterbese situato sulla sponda meridionale del Lago di Bolsena.
Denunciate due persone del posto, proprietarie di mezzi nautici abusivamente ormeggiati. Nel mese di febbraio 2018, i finanzieri sottoposero a sequestro l’intera area portuale di Marta, realizzata abusivamente con fondi regionali in luogo delle sole barriere frangiflutti che avrebbero dovuto arginare il fenomeno dell’insabbiamento dell’incile del fiume.
L’occasione fu propizia, invece, per progettare un vero e proprio porto turistico, in spregio dei vincoli paesaggistici, ambientali ed idrogeologici gravanti sull’intera area interessata. Ne seguì l’affidamento della gestione portuale in carenza di collaudi e bandi di gara, con l’ormeggio di decine di natanti e imbarcazioni da diporto. In seguito al sequestro di febbraio – in occasione del quale furono denunciati 8 soggetti per reati ambientali e contro la Pubblica amministrazione – la Regione Lazio dispose lo sgombero dell’intera area, per salvaguardare la “salute” dell’incile del fiume, evitando il suo insabbiamento ed il rischio di eventuali esondazioni. Da qui il nuovo intervento delle Fiamme gialle, allertate dal sindaco di Marta.
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