Riciclava i soldi del clan Schiavone nel Modenese: arrestato Antonio Di Puorto

di Redazione

Deve espiare una pena di due anni e sette mesi di reclusione Antonio Di Puorto, 49 anni, di San Cipriano d’Aversa, per riciclaggio aggravato dal metodo mafioso, a seguito di una condanna complessiva a quattro anni. L’uomo, residente a Bomporto, in provincia di Modena, è stato tratto in arresto, a Santi Cosma e Damiano, al confine tra le province di Latina e Caserta, dagli agenti della Squadra mobile di Latina e del commissariato di Formia.

E’ ritenuto legato alla fazione Schiavone del clan dei casalesi. Il 19 giugno del 2014 fu arrestato nell’ambito di un’inchiesta sui prestanome di Nicola Schiavone (nella foto), figlio del boss Francesco detto “Sandokan”, che portò al sequestro di beni per circa 10 milioni di euro tra Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Toscana ed Emilia Romagna.

Secondo gli investigatori, insieme ai fratelli Salvatore e Sigismondo (detto “Sergio”), Antonio Di Puorto reinvestiva nel Modenese, direttamente o attraverso prestanome, i soldi della famiglia Schiavone in diversi settori commerciali, soprattutto nel settore delle costruzioni. Tra gli interessi economici anche quello della distribuzione del caffè nelle province di Napoli e Caserta: dalle indagini emerse che la famiglia Di Puorto, tramite un’ulteriore società, anch’essa intestata a prestanome, distribuiva il caffè negli esercizi commerciali per conto degli Schiavone.

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