“Nelle prossime 24-36 ore prenderemo una decisione” sul Tap. Lo ha annunciato il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sul Gasdotto Trans-Adriatico. “Abbiamo le mani legate” dal “costo troppo alto che dovremmo far pagare al Paese” per fermare l’opera, ha però aggiunto la Lezzi, sottolineando che è un costo che “per senso di responsabilità non possiamo permetterci”.
“Verifiche verranno ancora fatte dal ministro Costa nelle prossime 24-36 ore e prenderemo una decisione. Ma abbiamo le mani legate”, ha ammesso Lezzi. “Ci saranno verifiche sulle cartografie” del progetto ha poi puntualizzato il ministro Costa: “Parlo in particolare di eccesso di potere”. Il sindaco di Melendugno Marco Potì, aveva ribadito il suo no: “E’ un’opera inutile, dannosa e molto pericolosa per le popolazioni e il territorio. Questo progetto si ferma perché Tap ha commesso delle illegalità e illegittimità: ci sono errori progettuali e falsificazione dei documenti, quindi si ferma non per responsabilità politica ma per responsabilità di Tap stessa”.
E Gianluca Maggiore, portavoce del Movimento No Tap, da Lecce ha rincarato: “La battaglia continua e pure la richiesta di dimissioni in blocco degli eletti del Movimento 5 Stelle in caso ricomincino i lavori di Tap. Quello che è chiaro – afferma – è che si sta giocando. I ministeri non hanno i documenti, non sanno nulla”.