Aversa, inchiesta “The Queen”: udienza rinviata al 15 ottobre

di Nicola Rosselli

Aversa – Rinviata a lunedì 15 ottobre, per la fase di ascolto degli imputati che ne hanno fatto richiesta, come stabilito stamani dal gup del tribunale di Napoli Nord, l’udienza preliminare del processo “The Queen”, che vede il sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro tra gli indagati con ipotesi di reato relative a fatti risalenti a prima della sua elezione alla carica di primo cittadino, quando era presidente provinciale dell’Ordine degli Architetti. Fatti che solo incidentalmente riguardano Aversa, considerato che il tutto ruoterebbe intorno all’appalto per la ristrutturazione e trasformazione dell’ex carcere mandamentale di via Saporito in “Casa dello Studente”, struttura mai utilizzata dall’Università ex Sun (attuale “Vanvitelli”), tanto che, una decina di giorni or sono, il Comune ha provveduto alla revoca della concessione in uso del bene all’Adisu – Agenzia universitaria per il diritto allo studio.

Intanto, sebbene si tratti di una vicenda non legata alla sua carica di sindaco, un eventuale rinvio a giudizio di De Cristofaro potrebbe costituire la pietra tombale per questa amministrazione arcobaleno che, di fatto, non è mai decollata. Salvo i due assessori sino ad ora inamovibili (Michele Ronza e Alfonso Oliva), infatti, il sindaco, per rimanere a galla ed assicurarsi l’appoggio dei consiglieri comunali necessari, ha continuamente cambiato i componenti del proprio esecutivo raggiungendo un numero record di persone coinvolte in nemmeno due anni di amministrazione.

Se, come nemmeno gli avversari gli augurano, De Cristofaro dovesse essere rinviato a giudizio, nella nuova veste di imputato, tra l’altro per reati connessi a cariche pubbliche, non gli rimarrebbe altro, a parere delle opposizioni, che lasciare la sua poltrona. “Nessuna norma glielo impone, ma sarebbe più che opportuno, infatti, dimettersi da sindaco”, affermano dalla minoranza. Ma il primo cittadino normanno ha già deciso da tempo l’atteggiamento che terrà in ogni caso e lo ha più volte ribadito: “Ho la massima fiducia nei magistrati, per cui sono tranquillo. Comunque, gli aversani mi hanno votato per amministrare la città ed io continuerò a farlo certo di avere la coscienza pulita”.

La richiesta di rinvio a giudizio riguarda 45 degli indagati del processo nato dall’inchiesta “The Queen”. Tra questi, oltre a De Cristofaro, gli ex sindaci (per quanto riguarda la provincia di Caserta) di Alife (Giuseppe Avecone), Riardo (Nicola D’Ovidio) e Casapulla (Ferdinando Bosco). A chiedere il processo i pm Alessandro D’Alessio, Maurizio Giordano e Gloria Sanseverino. A finire nella rete, nel marzo dello scorso anno, politici, amministratori pubblici in carica e non, imprenditori, professionisti, docenti universitari, commercialisti, ingegneri e faccendieri. Una bufera giudiziaria che colpì, con una vasta eco, una decina di comuni tra Napoli e Caserta. La Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, eseguì 69 ordinanze di custodia cautelare per corruzione, turbativa d’asta e concorso esterno in associazione mafiosa col clan camorristico che fa capo ai Zagaria di Casapesenna. L’inchiesta ha riguardato gare di appalto pubbliche realizzate in diversi comuni campani, come quelli casertani di Alife, Francolise, Riardo, Aversa e quelli napoletani di Pompei e San Giorgio a Cremano.

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