E’ durata soltanto pochi mesi la sua latitanza. Era il mese di agosto scorso quando gli uomini del commissariato di Castel Volturno, diretto dal vicequestore Luigi Graziano, sulla scorta di una notizia, effettuarono un blitz in un’abitazione di via Modena dove aveva trovato rifugio Salvatore Gabriele, 42enne napoletano, ricercato e ritenuto vicinissimo alle cosche di Secondigliano, dove ha vissuto per lungo tempo. L’operazione, però, non diede l’esito sperato, nonostante ciò gli agenti continuarono nella loro incessante attività, non soltanto raccogliendo notizie sul territorio ma allertando anche altre fonti perché si giungesse ad altri elementi su cui lavorare.
Lo sforzo investigativo, con impegno protratto oltre il turno di servizio, permetteva ai poliziotti di trovare un nuovo indizio che portava loro in un’abitazione di “Baia Verde”, in viale Barocci, dov’era stato notato il fratello. Dopo scrupolosi e costanti servizi di appostamento, protratti per più giorni, anche in ore notturne, adottando tutte le opportune cautele perché loro presenza non fosse né notata né destasse sospetti, gli agenti, la scorsa notte, facevano irruzione nell’appartamento non prima di aver precluso a Gabriele qualsiasi via di fuga, tant’è che vano si rivelava il suo tentativo di scappare attraverso i tetti.
Sprovvisto di qualsivoglia documento, Gabriele, riconosciuto dai poliziotti e trovato in possesso al momento di un coltello, sequestratogli, veniva accompagnato in commissariato per poi essere associato al carcere dove dovrà scontare una pena residua di quasi due anni, in quanto riconosciuto colpevole nel tempo di diversi reati, tra cui traffico e spaccio di droga, estorsione, detenzione e porto illegale di armi commessi in diverse parti d’Italia. Nella circostanza gli agenti denunciavano anche una donna trovata in sua compagnia per favoreggiamento.