Manovra, Tria: “Non siamo irresponsabili, ma si abbassino i toni con Ue”

di Redazione

L’Italia si trova in una situazione di “ritardo nella crescita dell’economia e dell’occupazione, un ritardo non più accettabile a dieci anni dalla crisi”. Queste le parole di Giovanni Tria, che ha parlato durante un’audizione fiume, durata circa tre ore, sulla nota al Def. Il ministro dell’Economia ha inoltre evidenziato che il Pil è ancora di quattro punti inferiore rispetto al 2008, che i divari territoriali “si sono ampliati” e che nel 2017 “le persone in povertà” e in stato di deprivazione materiale e a scarsa intensità di lavoro sono 17,4 milioni.

Nel frattempo, mentre lo spread tra Btp e Bund sfonda la soglia dei 310 punti base, (qui l’andamento in tempo reale della Borsa di Milano) il premier Giuseppe Conte ha commentato le stime del Fmi che vedono l’Italia fanalino di coda tra i Paesi dell’Eurozona: “Confidiamo che la crescita sarà sicuramente superiore”. Intanto il portavoce dell’Ue Margatitis Schinas commenta: “L’incontro Fico-Juncker serviva per raffreddare la temperatura. L’Italia è e sarà nel cuore del progetto Europa ma Roma trovi il modo di rispettare le regole”.

Durante la sua audizione, il ministro Tria ha ritenuto fondamentale “ridurre sensibilmente, entro i primi due anni di legislatura, il divario di crescita con l’Eurozona e conseguire una prima diminuzione significativa del rapporto debito pil nell’arco del prossimo triennio”. Lo stesso Tria ha successivamente commentato “ome è noto la Commissione Ue ha espresso preoccupazione circa la modifica del percorso programmatico. Ora si apre una fase di confronto costruttivo con la Commissione che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita del governo delineata dalla manovra”.

Tria si è inoltre soffermato sul reddito di cittadinanza, inserito dal Governo nel Def: “È condizione necessaria intervenire con decisione per evitare sentimenti contrari al libero commercio e l’insorgere di sentimenti contrari all’Europa. Non si sta sui mercati globali senza reti per i perdenti e senza capacità di governare” la transizione. Nel suo discorso sulla nota di aggiornamento al Def, il ministro ha spiegato così la ratio del reddito di cittadinanza che è “investimento di cittadinanza, investimento sulle parti più vulnerabili della società per far sì che tornino parte attiva”. Infine ha definito “coraggiosa” la manovra: “Coraggioso non vuol dire impavido o irresponsabile. La stabilità finanziaria non può essere raggiunta senza stabilità sociale”.

Sui rapporti tesi tra Roma e Bruxelles in tema di manovra finanziaria, Tria ha citato il presidente della Camera, Roberto Fico che, al termine dell’incontro con Jean Claude Juncker, aveva sostenuto la necessità di abbassare i toni: “Sono d’accordo con Fico, bisogna abbassare i toni. Parte adesso la fase di confronto costruttivo con la Commissione Ue, che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita del governo”, ha detto il ministro.

Proprio al termine dell’incontro tra Jean Claude Juncker e Roberto Fico, il portavoce dell’Ue, Margaritis Schinas, ha parlato di meeting “per raffreddare la temperatura”, per poi aggiungere: “Siamo concordi sul fatto che l’Italia è e continuerà ad essere nel cuore del progetto europeo, ma – ha sottolineato – sta ai policymakers italiani trovare regole e misure che consentano all’Italia di rimanere all’interno degli obiettivi di bilancio concordati, e questi obiettivi sono stati approvati dai 28 capi di Stato e di Governo dell’Unione, democraticamente eletti”.

Lo stesso Schinas ha poi voluto rispondere a Matteo Salvini che ieri, 8 ottobre, aveva attaccato la politica Ue nei confronti dell’Italia. “Per il periodo 2015-2018, l’Italia, grazie alla Commissione Ue guidata da Jean-Claude Juncker, ha beneficiato di 30 miliardi di flessibilità, pari all’1,8% del pil”, oltre a “8,5 miliardi dal Piano Juncker” che hanno fatto scattare “48,7 miliardi di investimenti” complessivi. Inoltre dei 12 milioni di nuovi posti di lavoro creati nell’Ue sotto questa Commissione, “quasi i milione sono stati solo in Italia”, ha concluso il portavoce unico dell’Ue.

Intanto, a margine di una sua lezione all’Università di Firenze, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato delle stime proiettate dal Fmi sulla crescita italiana, ritenuta fanalino di coda tra i Paesi dell’Eurozona: “Confidiamo che la crescita sarà sicuramente superiore. Siamo ben determinati – ha aggiunto – abbiamo ben meditato questa manovra, questa linea di azione. Dobbiamo consentire alla nostra economia di poter esprimere le sue potenzialità e dobbiamo ovviamente pensare anche allo sviluppo sociale del paese. Lo facciamo con la massima ragionevolezza”.

Dopo Giuseppe Conte, anche il vicepremier, Luigi Di Maio, è intervenuto sulla questione spread e sulle mosse economiche del governo: “Sarà cruciale nei prossimi giorni confrontarsi con le istituzioni Ue, i mercati e le agenzie di rating. È auspicabile che il ministro dell’Economia e il presidente del Consiglio incontrino sia i rappresentanti delle agenzie di rating ma soprattutto la Commissione Ue per chiarire tutte quelle che sono le nostre linee di intervento che consentiranno all’Italia di crescere”.

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