Sale la tensione tra Italia e Francia dopo il caso dei due migranti “scaricati” dalla gendarmeria francese a Claviere, al confine con il territorio italiano. “Abbandonare degli immigrati in un bosco italiano non può essere considerato un errore o un incidente. Quanto successo a Claviere è un’offesa senza precedenti nei confronti del nostro Paese…e il signor Macron non può far finta di nulla”, dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Non usa mezzi termini il vicepremier e leader della Lega sulla questione Claviere: “Mi chiedo se gli organismi internazionali – a partire dall’Onu fino all’Europa – non trovino vomitevole lasciare delle persone in una zona isolata, senza assistenza e senza segnalazioni. Chi erano questi immigrati? Da dove venivano? Perché sono stati abbandonati?”. Salvini ha poi aggiunto: “Per la civile Parigi è normale scaricare delle persone nei boschi? Perché i francesi parlano di ‘gendarmi che non conoscevano la strada’, se poi il furgone è rientrato nel proprio Paese a gran velocità e senza esitazioni? Andremo fino in fondo. Siamo di fronte a una vergogna internazionale” ha accusato.
A rispondere ci ha pensato il ministro francese degli Affari Europei, Nathalie Loiseau: “La cooperazione tra Francia e Italia sulla migrazione è importante. Faremo in modo che questi incidenti non accadano più” ha garantito. “Dalle prime informazioni si tratta di gendarmi arrivati da poco nella regione, che hanno avvertito la polizia italiana. Sono entrati senza volerlo in Italia. Abbiamo disposto un’inchiesta e un’ispezione. E’ stato un evento accidentale”.
Ad agosto 4 italiani furono controllati dai francesi – Quello che era stato derubricato come “un errore” da parte del governo di Parigi, potrebbe essere stata una prassi tra le forze dell’ordine francesi e cioè lo sconfinamento in territorio italiano per impedire l’ingresso di migranti. La prova sarebbe nella denuncia fatta da due italiani di Claviere che ad agosto sono stati controllati da quattro uomini armati in tuta mimetica “verosimilmente francesi” in territorio italiano. Lo rivela il pm di Torino Armando Spataro. Dopo essere usciti dal bosco nella zona di Gimont di Cesana Torinese, i militari stranieri avevano chiesto i documenti e impedito a uno dei due cittadini italiani, che circolava in moto, di proseguire lungo la strada. Ai due era stato intimato di non riferire di aver visto uomini armati.
I fatti, secondo quanto riferito dalla Procura torinese, sono accaduti a circa 2 chilometri dal confine italiano. “Non risulta – rende noto la Procura – che in occasione dei due episodi le autorità italiane fossero state messe al corrente di controlli preventivi da parte francese”. Come già in precedenza per i fatti di Bardonecchia, sarà emesso anche un ordine di investigazione europeo, “confidando nella doverosa collaborazione della competente autorità francese”.