Aversa – Se il trasloco della libreria sociale “Il Dono” dalla vecchia sede, che doveva essere abbattuta per consentire i lavori di recupero dell’ex complesso conventuale di San Francesco delle Monache, utilizzato per decenni come sede di istituti scolastici, alla nuova sede posta a piano terra della biblioteca comunale di piazza Santulli era finalizzato alla scomparsa della libreria, diventata una istituzione cittadina grazie anche ai riconoscimenti regionali ottenuti, l’obiettivo è stato raggiunto.
Basta affacciarsi nella nuova sede per rendersi conto che non potrà ospitare tutti i volumi presenti nella vecchia sede e quelli che sta per ospitare e sta già ospitando verranno praticamente collocati in modo da dare la sensazione a chi guarda di essere all’interno di un deposito di libri da portare al macero. Sicuramente non era questa l’intenzione dell’amministrazione ma, per chi entra in quella libreria, la sensazione è netta. A darla è lo stato di evidente abbandono dei locali che non sembrano essere stati imbiancati e che presentano le tre porte di accesso già attaccate da animaletti che dopo averle danneggiate sono penetrati all’interno mangiando letteralmente pagine dei libri depositati negli scaffali e di quelli accatastati in angolini.
Per prevenire questi attacchi ai libri, sarebbe stato necessario collocare porte d’accesso ermetiche, magari in laminato, cosa che non è stata fatta, così come non sembra essere stato rimesso in condizione di decenza lo spazio antistante la biblioteca sociale destinato a parcheggio, quando la struttura fu realizzata. A causa di una perdita d’acqua, avvenuta intorno al 2012, in quell’area venne rimossa la pavimentazione fatta di sanpietrini. Individuata e risolta la perdita lo spazio fu lasciato a se stesso, senza essere più ripavimentato così oggi in quell’area cresce erbaccia, anche alta, per mancanza di manutenzione.
A questo punto, sembra logico domandare se l’amministrazione intendesse davvero dare una nuova sede alla libreria sociale. Essendo certi che fosse questa l’intenzione degli amministratori cittadini, viene logico chiedere perché non abbiano deciso di assegnarle l’ultimo piano della biblioteca comunale che, pur essendo destinato a sala conferenze, non è stato mai usato e che ha spazio sufficiente per ospitare la quantità di libri contenuti nella biblioteca sociale che, va ricordato, non ha fini di lucro ma esclusivamente sociali. Tant’è che, per oltre un decennio, ha offerto la possibilità a tanti cittadini indigenti di prendere gratuitamente libri di ogni tipo, inclusi quelli di testo scolastico, utilizzando libri che venivano donati da chi non ne aveva bisogno.
Un’operazione che, economicamente, fu quantificata in 700mila euro fatti risparmiare ai cittadini in 10 anni da Fortunato Allegro, ideatore e responsabile della libreria. Ora, grazie al trasloco in locali inadeguati, “Il Dono” di fatto non potrà esistere più, almeno non più nella stessa misura, e una istituzione, ufficialmente riconosciuta a livello regionale, diventata tradizionale ad Aversa potrebbe scomparire.
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