Nell’ambito di un’operazione a contrasto del contrabbando di sigarette tra Casoria, Afragola e Cardito, la Guardia di finanza di Frattamaggiore ha tratto in arresto 6 persone, sottoposte ai domiciliari, e notificando ad altre 4 l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ritenute facenti parte di organizzazioni criminali che hanno gestito per anni, almeno dal 2013, la vendita di sigarette di contrabbando in alcuni comuni dell’area nord di Napoli. Ai domiciliari sono finiti: Vincenzo Del Prete, 55 anni; Emanuele Civile, 38; Carmine Polito, 36; Salvatore Arciprete, 39; Emanuele Palmentieri, 30; Anna Maria Tagliaferri, 50. Obbligo di presentazione per: Luigi Puzio, 27 anni; Pasqualino Puzio, 30; Bruno Palmitano, 43; e Vitale Tomasuolo, 69.
L’indagine ha permesso l’individuazione di una ramificata consorteria criminale gestita da 7 diverse organizzazioni che hanno operato in situazione di sostanziale monopolio nella minuta vendita di sigarette di contrabbando nei citati comuni e nelle zone limitrofe. Le attività tecniche e i numerosissimi servizi di appostamento e pedinamento hanno consentito l’effettuazione di decine di interventi repressivi e la ricostruzione analitica e puntuale delle responsabilità e dei ruoli ascrivibili ai singoli indagati. In particolare, le Fiamme gialle del gruppo di Frattamaggiore, nel corso di numerosi interventi eseguiti nel tempo, hanno ricostruito i flussi di approvvigionamento, scoperto depositi di stoccaggio del tabacchi lavorati esteri, controllato i movimenti dei soggetti oggetto di investigazioni ed accertato le modalità operative poste in essere dai contrabbandieri, anche nella fase della minuta vendita.
I promotori dei gruppi criminali sono accusati di aver assunto da quel momento il ruolo di capi indiscussi del contrabbando locale facendosi coadiuvare nella loro attività illegale da diversi collaboratori per organizzare i punti di vendita, curare il trasporto delle sigarette e sorvegliare la zona di influenza al fine di eludere eventuali controlli delle forze di polizia. Al loro servizio anche una rete di venditori che hanno assicurato la continuità nella cessione al dettaglio e la capillarità dal punto di vista criminale del controllo dei territori di rispettiva competenza.
Per contrastare l’attività repressiva posta in essere dalle forze di polizia presenti sul territorio, l’organizzazione ha adottato una serie di cautele ed espedienti tra i quali il cambio continuo dei canali e dei tragitti di rifornimento del prodotto, il frazionamento dei trasporti per rimanere al di sotto dei quantitativi che comportano il sequestro penale e il conseguente arresto, la frequente sostituzione delle autovetture impiegate e delle schede dei cellulari utilizzate per i contatti diretti tra di loro e con i fornitori.
Basti pensare che, nel corso delle investigazioni, i militari di Frattamaggiore, a riscontro di quanto emergeva da indagini tecniche, hanno operato numerosi sequestri di tabacchi lavorati esteri ed eseguito 10 arresti in fragranza di reato, intercettando diverse consegne di tabacco ed intervenendo a contrasto della minuta vendita in atto, sequestrando complessivamente 51.163 chili di tabacchi lavorati esteri, tra sequestrato (2.163 chili) e consumato in frode (49.000 chili), di cui 393 contraffatti; 4 depositi, 4 autoveicoli e 10 cellulari, nonché individuando nel corso delle attività tecniche movimentazioni di danaro contante per circa 1 milione di euro, il tutto per un valore nominale pari a 10 milioni di euro e con un’evasione di accise accertata pari a 3 milioni e 200mila euro.
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