“La mia solidarietà al commerciante toscano derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”. Matteo Salvini interviene con un post su Instagram sulla vicenda dell’uomo, Fredy Pacini, che ha sparato e ucciso un ladro sorpreso nella sua azienda in provincia di Arezzo. L’uomo, che negli ultimi anni aveva subito 38 furti, dal 2014 dormiva in un capannone dentro la sua azienda. “Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”, ha scritto il ministro dell’Interno.
Pacini, 57 anni, gommista, poco prima delle 4 di questa mattina, a Monte San Savino (Arezzo), ha ucciso a colpi di pistola un 29enne moldavo che era penetrato nella sua ditta sfondando una finestra per tentare un furto. E ora è indagato per eccesso di legittima difesa. Ascoltato dal pm Andrea Claudiani, il gommista avrebbe spiegato che era nel pieno del sonno quando è stato svegliato dal rumore dei vetri di una finestra che erano stati infranti con una mazza. Il titolare della ditta sarebbe quindi sceso al piano di sotto del magazzino e avrebbe sparato d’istinto contro il 29enne moldavo colpendolo agli arti inferiori e centrando l’arteria femorale. Secondo quanto emerso, il 29enne moldavo aveva un complice che sarebbe riuscito a fuggire.
In un video pubblicato dall’emittente Tele Etruria l’imprenditore raccontava la sua decisione di dormire in azienda: “Bastano tre minuti perché i ladri portino via tutto. Per questo ho deciso di rimanere qui”. E aggiungeva: “Ringrazio le forze dell’ordine perché il loro servizio lo fanno, purtroppo anche loro hanno le mani legate perché non possono muoversi più di tanto”.
Il moldavo ucciso risulta incensurato alle autorità italiane. Sembra si trovasse in Italia dal settembre scorso: aveva un passaporto con un visto di transito dalla Romania che risale a circa un paio di mesi fa. Da quanto appreso, la notte scorsa sarebbe entrato dentro il capannone dopo aver rotto una delle vetrate d’ingresso della ditta di pneumatici. Ma i rumori hanno svegliato il titolare, Pacini, che dormiva in un locale soppalcato: dalla finestra della stanza, che si affaccia all’interno del capannone, avrebbe sparato contro la sagoma del ladro. E secondo una prima ricostruzione la traiettoria dei proiettili sparati da Pacini va dall’alto verso il basso.
“E’ troppo presto per parlare, dobbiamo ancora capire tutto”, ha detto l’avvocato Alessandra Cheli, difensore del commerciante. “Aveva subito 38 furti, esasperato dormiva in ditta e si è trattato di legittima difesa dopo un tentativo di furto», ha aggiunto l’avvocato, che ha mostrato anche il giornale che a marzo scorso aveva pubblicato l’intervista nella quale Pacini raccontava di dormire da 4 anni in ditta a causa dei frequenti furti, riusciti o tentati. “Un imprenditore e un uomo lasciato solo dalle istituzioni”, dicono in un bar vicino all’azienda, che si trova in via della Costituzione, nella zona industriale di Monte San Savino. Non è escluso che i ladri, come successo altre volte, volessero le costose bici da corsa di cui Fredy Pacini è rivenditore autorizzato. Applausi e grida “bravo Fredy, bravo Fredy” da parte di amici e conoscenti davanti alla sua azienda per il gommista che ha ucciso un ladro, quando alle 12.30 è rientrato, accompagnato in auto, e ha ripreso la sua attività. Davanti ai cancelli della rivendita sono stati attaccati anche cartelli con l’hashtag ‘Io sto con Fredy’.