41 arresti in un blitz antidroga compiuto dai carabinieri, la scorsa notte, tra le province di Lecce, Bari e Brindisi. L’operazione, denominata “Short message”, condotta dai militari della stazione di Specchia e della compagnia di Tricase ha sgominato due diverse associazioni a delinquere specializzate nell’approvvigionamento e nello spaccio di droga.
All’alba, con il supporto dei militari del nucleo elicotteri e del nucleo cinofilo, 30 persone sono state condotte in carcere, altre 11 sottoposte ai domiciliari. In totale sono 55 gli indagati. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Lecce, Cinzia Vergine, su richiesta del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia Valeria Farina Valaori. I reati contestati alle persone arrestate sono quelli di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione di droga in concorso finalizzata allo spaccio, estorsione e detenzione e porto abusivo di armi. L’indagine ha portato al sequestro di ingenti quantitativi di droga, nonché di una pistola “Walther ppk” calibro 7,65 comprensiva di munizioni.
Tra gli arrestati, oltre a esponenti della criminalità salentina, ci sono ben quattro indagati di Terlizzi, appartenenti alle famiglie Dello Russo e Ficco: Michela De Ruvo, 30enne; Giambattista De Sario, 43enne, noto come “Rocky”; Roberto Dello Russo, 38enne, noto come “Malandrino”; Paolo Ficco, 39enne. Proprio in casa di Ficco, durante le perquisizioni, sono stati trovati un giubbotto antiproiettile e 18mila euro. Il filo rosso che legava Tricase a Terlizzi sarebbe stato il legame tra De Ruvo e Sergio Panarese, salentino che aveva allestito una rete di smercio nel Capo di Leuca e da lì si era esteso all’intera provincia di Lecce e anche alla città di Brindisi, per il tramite di Teodoro Vindice. Quest’ultimo teneva anche i contatti con l’Albania. Per vendere la droga al dettaglio, il gruppo utilizzava anche giovani incensurati, nella speranza che non attirassero l’attenzione delle forze dell’ordine.
L’indagine, iniziata nel mese di ottobre del 2015 e terminata nel dicembre del 2017, riguarda le attività di due organizzazioni, una con base nel leccese, l’altra con ramificazioni a Terlizzi, città che, attraverso il gruppo Dello Russo-Ficco, era uno dei principali canali di rifornimento per le piazze del sud pugliese per quanto riguarda il traffico di cocaina, eroina, marijuana e hashish. Il clan Dello Russo-Ficco, a sua volta, si approvvigionava da canali albanesi.
La seconda associazione, operante a Taurisano e Corsano, nel Leccese, gestiva – attraverso esponenti della criminalità del quartiere 167 di Lecce – principalmente il traffico e lo spaccio di eroina nei paesi del basso Salento. A capo del sodalizio, secondo gli inquirenti, c’erano Alessandro Manni e la convivente Nadia Pispero.
Agli investigatori è giunto il plauso del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha commentato sui social: “Colpito duramente un clan delinquente di Terlizzi (Bari), con decine di arresti in Puglia per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, estorsione, detenzione e porto illegale di armi. Grazie ai Carabinieri per la straordinaria operazione”.
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