Nella mattinata del 13 novembre, la polizia ha tratto in arresto due rom, il 18enne Geson Sejdovic e il 20enne Doris Hadzovic, per concorso in furto pluriaggravato, resistenza a pubblico ufficiale e possesso di arnesi atti allo scasso, consumati nel corso di quella nottata in due distinte circostanze. Hadzovic è stato anche denunciato per ricettazione di capi d’abbigliamento, risultati provento di furto. L’operazione è maturata nell’ambito di un servizio su vasta scala, realizzato in orario notturno dalla Squadra mobile di Caserta, al fine di prevenire e reprimere la commissione di reati contro il patrimonio, in particolare di furti con la tecnica della “spaccata”, soprattutto in danno di istituti di credito, gioiellerie e negozi di elettronica.
I poliziotti hanno intercettato un’autovettura Seat Leon che, dopo essere stata vista aggirarsi, con quattro persone a bordo, sul territorio provinciale, è stata pedinata fino al campo nomadi di Giugliano. In quel luogo, dalla vettura sono scesi i quattro individui che la occupavano e che hanno immediatamente scaricato dalla macchina oggetti di varie dimensioni, per poi portarli all’interno di una baracca, di un camper e di un caravan presenti. Sopraggiunte altre pattuglie della polizia – che, nel frattempo, erano state fatte convergere sul posto – è scattato il blitz, culminato nell’inseguimento e, dopo una colluttazione, nell’arresto dei due rom.
Le perquisizioni effettuate all’interno del campo hanno permesso di rinvenire diversi oggetti preziosi, capi d’abbigliamento e denaro contante, di dubbia provenienza, nonché telefoni cellulari ed elettrodomestici che, come emerso da successivi accertamenti, erano stati trafugati poco prima all’interno dell’esercizio commerciale “Dino Store” di Caserta. Venivano rinvenute, inoltre, diverse paia di scarpe, risultate oggetto di furto, commesso due giorni prima nell’“Outlet Store” di Santa Maria Capua Vetere. Ulteriori evidenze investigative hanno permesso di attribuire agli arrestati anche il furto con scasso, consumato in quella stessa nottata, nella filiale della Banca Popolare di Bari, a Succivo, dove era stata sottratta una cassaforte.
Tra gli altri oggetti d’interesse trovati c’erano diversi arnesi atti allo scasso, tra cui un martello da carpentiere, due pali di ferro e altro, ma soprattutto un ariete in ferro, artigianale, compatibile con quello utilizzato per porre in essere furti in danno degli esercizi commerciali. Allo stesso tempo, venivano sottoposte a sequestro ben cinque autovetture, tra cui la Seat Leon, intestate a presunti prestanome. Come disposto dal pubblico ministero di turno della Procura di Napoli Nord, i due venivano condotti nel carcere di Napoli-Poggioreale.
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