Quattordici persone sono state arrestate in Kenya in una maxi operazione nell’ambito del rapimento della cooperante italiana Silvia Romano. Lo riferisce il media kenyano Daily Nation. Fonti di polizia di Malindi hanno detto che 14 persone sono fermate stanotte nella zona di Chakama e Galana-Kulalu. “Fonti della polizia di Malindi” hanno precisato che i fermati sono stati portati in vari commissariati per essere interrogati, scrive il sito del quotidiano.La retata è stata confermata dal comandante della polizia regionale costiera, Noah Mwivanda, senza poter fornire cifre sui fermi ma precisando che forze di sicurezza hanno esteso l’operazione alle contee di Tana River e Taita Taveta.
Nell’ambito delle indagini sul rapimento la polizia keniana sta cercando un uomo che aveva affittato camere per due sospetti scomparsi dal momento del sequestro. E’ quanto emerge da informazioni rilanciate dal sito del quotidiano keniano Daily Nation. Il ricercato si chiama Said Abdi Adan, è un residente della contea di Tana River (a nord-ovest di Malindi) ed “é scappato dalla zona alcuni giorni prima dell’attacco”, precisa il sito del più diffuso quotidiano del Kenya. “Una persona del posto, Mr Malik Said Gasambi, ha detto ai giornalisti che Adan ha affittato una casa a Chakama e più tardi ha portato a viverci due persone”, scrive Daily Nation, riferendosi alla località dove operava ed è stata rapita Romano. “Gli ho dato due stanze nelle quali hanno passato notti a masticare miraa”, ha detto Gasambi usando un sinonimo del “qat”, la pianta che con un alcaloide che causa eccitazione ed euforia. “Sorprendentemente, tutti sono spariti dall’attacco. Sono partiti silenziosamente portandosi tutto quello che avevano”, ha aggiunto il residente.
Un bel condominio, non lontano da piazzale Loreto: qui Silvia Costanza Romano vive con la madre e un cane, mentre la sorella maggiore Giulia da qualche anno si è trasferita a Londra. Anche a Milano, città dove spesso i condomini non si conoscono tra loro, i vicini non faticano a ricordare Silvia, che saluta tutti con un sorriso quando esce a portare il cane e parla volentieri del suo impegno umanitario. “Una ragazza sempre sorridente – dice Andrea Paventi – Io ho un bimbo di 11 mesi e lei si fermava sempre a chiacchierare, mi parlava della sua idea di andare in Africa ad aiutare. E’ una ragazza altruista, amante della natura e degli animali e portata alle pubbliche relazioni”.
“Quando era tornata dopo la sua prima esperienza in Kenya, me ne aveva parlato e mi aveva detto che sarebbe tornata perché – continua – vuole fare proprio questo tipo di vita. È sempre pronta a donare il suo tempo e la sua libertà, poi è una ragazza che si trova molto a suo agio con i bambini e che ha un grande entusiasmo. Diceva che c’era bisogno di aiuto, di più persone che andassero ad aiutare, Certo che – riflette il vicino – ci vuole un gran coraggio per fare una scelta come la sua, ma sicuramente per le persone del posto vedere lei è un’iniezione di energia. Mi ha sempre stupito che non le pesassero assolutamente le rinunce legate alla sua scelta, è una ragazza che ama molto la scoperta”.
“Una ragazza meravigliosa, speriamo che tutto si risolva nel migliore dei modi”, dice un’altra vicina spiegando che la madre di Silvia, Francesca, le raccontava con orgoglio della scelta della figlia di tornare in Kenya per proseguire con il suo impegno umanitario. “Si era laureata da poco e aveva deciso quasi subito di partire per andare ad aiutare gli altri, una bravissima ragazza”, aggiunge un’altra signora. Nessuno dei vicini questa mattina ha visto la madre di Silvia: “Non si sente nemmeno abbaiare il cane, probabilmente – ipotizzano – se n’è andata per avere un po’ di tranquillità”.