I carabinieri forestali delle stazioni di Roccamonfina e Caserta sono intervenuti, rispettivamente, a San Tammaro, dietro richiesta di collaborazione dell’Esercito Italiano del contingente “Terra dei Fuochi”, e a Maddaloni, sollecitati dai volontari dell’associazione Oipa al fine di reprimere situazioni illecite connesse alla cattura e detenzione di specie animali protette “cardellini”.
A San Tammaro, in località “Maruzzella”, una persona è stata sorpresa mentre svolgeva attività illegale di cattura di cardellini con l’ausilio di tre esemplari vivi usati come richiami, riposti in due gabbiette, ed una rete da uccellagione. Mentre a Maddaloni, nei pressi dell’ospedale, due persone sono state fermate mentre trasportavano nel bagagliaio della loro autovettura una gabbia contenente cinque esemplari di cardellini vivi. I due non sono stato in grado di giustificare la regolare provenienza degli uccelli che erano, peraltro, privi degli anelli Foi (Federazione ornicoltori italiani) alle zampe.
Gli esemplari di cardellini e le attrezzature sono stati sottoposti a sequestro giudiziario mentre i tre responsabili sono stati denunciati in stato di libertà per cattura e detenzione di specie protette. Il “cardellino” è, infatti, inserita tra le specie tutelate dalla convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa. Tutti gli esemplari di cardellini sequestrati si mostravano vitali e non presentavano evidenti segni di maltrattamento, e venivano, quindi, liberati in natura.
Il commercio degli esemplari di cardellini è molto florido perché è una specie che è molto apprezzata per il suo canto melodioso. Una parte di detti esemplari prelevati in natura vengono avviati a traffici internazionali in quanto sono molto richiesti anche all’estero. Anche nel Napoletano c’è una tradizione legata alla detenzione di detti uccelli tra cui ci sono degli estimatori che sono disposti a sborsare anche migliaia di euro per esemplari “campioni”.