Aversa – Amministrazione comunale in bilico tra una crisi di nervi ed una più concreta crisi politica. Mentre il sindaco Enrico De Cristofaro rilascia dichiarazioni per sottolineare che qualunque sia l’esito dell’udienza preliminare del 27 novembre prossimo del procedimento “The Queen”, che lo interessa nella qualità di ex presidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta, lui rimarrà al suo posto e che la decadenza prevista dalla Legge Severino non si applica in caso di solo rinvio, la sua maggioranza inizia a porsi interrogativi sull’opportunità di proseguire il cammino amministrativo in caso, appunto, di rinvio a giudizio di chi questa coalizione la guida.
La Lega aversana, con la portavoce Carmen D’Angelo, prende le distanze dall’esecutivo ribadendo che «in merito alla vicenda concernente il riassetto della giunta della nostra città, la Lega non ha partecipato e, quindi, ancora meno, richiesto nessuna partecipazione nell’eventuale rimpasto. La Lega non è in cerca di poltrone. Prendiamo le distanze da chi è interessato a spartizioni». «Il partito – conclude D’Angelo – assumerà nelle forme che riterrà più opportune tutte le iniziative finalizzate allo stimolo di un’attività politica sempre e solo destinata al benessere della cittadinanza da un punto di vista sociale, ambientale e della vivibilità cittadina».
Va direttamente al punto il consigliere comunale di maggioranza Francesco Di Virgilio che, dopo aver ribadito l’auspicabilità, in ogni caso, dell’azzeramento dell’esecutivo, in vista dell’oramai prossima data del 27 novembre, dichiara: «Certo è che se, come nessuno si augura, si dovesse registrare il rinvio a giudizio del sindaco sarà necessario un confronto tra tutti noi che appoggiamo questa amministrazione, se ci saranno ancora gli estremi per continuare. Potremmo pensare anche a dimissioni da rassegnare ad una data che consenta il periodo minimo di commissariamento prima di far ritorno alle urne». A questo proposito si registrano anche voci insistenti della possibilità che sia a Sant’Arpino che ad Aversa, oltre che a Caserta stessa, possano aversi delle commissioni di acceso in merito all’inchiesta relative alle gare di appalto per il servizio di igiene urbana che nella città normanna vede coinvolto un ex assessore di De Cristofaro, Paolo Galluccio.
Bordate, ovviamente, anche dalle opposizioni. Il consigliere comunale del Pd Alfonso Golia, afferma: «Una città ben illuminata è una città più sicura per cui è assurdo che si lasci una zona residenziale, come via Michelangelo, al buio per sette giorni senza intervenire. Oltre ad essere il simbolo del black-out di questa maggioranza, è sciatteria amministrativa, disinteresse per la città. Del resto, non riescono nemmeno più a litigare sulle poltrone dato che le ultime riunioni sono andate praticamente deserte». «L’amministrazione – continua l’esponente Dem – è come una vecchia fotografia che va sbiadendosi e speriamo che presto anche il ricordo di questo incubo sia rimosso dagli aversani che meritano ben altro. Penso che potranno galleggiare per qualche mese nella speranza di fare il Puc, ma poi tutti i nodi verranno definitivamente al pettine e sarà davvero difficile districarli».
«Ricordo ancora – conclude Golia – che qualche mese fa ci hanno accusato di diffondere fake news sulla differenziata. Ebbene, oggi il trend negativo è confermato dalla maggioranza solo che invece di ammettere le proprie responsabilità fanno scaricabarile. Impianti, gara… Non conta è sempre colpa di qualcun altro. La realtà, sfortunatamente, è sotto gli occhi di tutti: città abbandonata, invivibile sempre più».