Gricignano – “Capisco lo stato d’animo dei membri del ‘comitato d’affari’ creatosi all’indomani delle elezioni, sono arrabbiati perché si sono visti infranti numerose ‘idee di business’. Ma se ne devono fare una ragione”. Non va affatto per il sottile Vittorio Lettieri, fino a poche settimane fa vicesindaco e tra i nove dimissionari che hanno decretato la fine prematura dell’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Santagata.
Dopo aver chiesto, in conferenza stampa, delucidazioni sulla vicenda del “Prusutto Gate” (leggi qui), ora Lettieri, attraverso un post su Facebook, va più nel dettaglio e delinea un quadro abbastanza inquietante dietro le quinte dell’amministrazione mandata a casa da lui, da altri tre esponenti di maggioranza e dai cinque consiglieri di opposizione. Al centro delle polemiche, ancora una volta, il caso Progest, anche se ora Lettieri parla di presunti movimenti “strani”. “Abbiamo deciso di ‘staccare la spina’ – spiega l’ex vicesindaco, primo eletto in assoluto della competizione elettorale dello scorso giugno – solo per ragioni politiche e solo per tutelare i cittadini dalle brame del ‘comitato d’affari’ (vedi affidamenti diretti a Progest, incontri con la proprietà dell’azienda, acquisto terreni a pochi mesi dalle elezioni)”.
Poi Lettieri ribatte alle recenti uscite, via social, dell’ex sindaco Santagata: “I ‘fratelli Capone’ cercano di far passare messaggi che non corrispondo alla realtà. Il Comune non può in nessun modo esprimersi sui codici (il riferimento è ai codici Cer, quelli che classificano le tipologie di rifiuti, ndr.). Questa è la realtà e sono pronto a confrontarmi con chiunque. Però i cittadini non sono stupidi come pensate”. E chiede: “Perché, invece di autorizzarsi il comizio, il sindaco, dopo le dimissioni, non ha revocato il decreto al tecnico? Come si fa a dire che si è dato parere sfavorevole? Qui ci vuole l’ambulanza, anzi la neuro. E’ scritto a chiare lettere nel verbale, il parere è stato favorevole”.
A questo punto, per Lettieri “bisogna fare un passo indietro, bisogna capire se si vuole combattere o meno questi insediamenti. Perché se li vogliamo combattere – riflette l’esponente di ‘Gricignano Attiva’ – lo dobbiamo fare con tutti i mezzi possibili, dobbiamo mantenere un’unica linea senza guardare ad ‘amicizie’ o ‘impegni’ con imprenditori del settore. Solo così può avvenire il cambiamento, il resto sono solo ‘affari’…”.