“L’incendio allo Stir di Santa Maria Capua Vetere è l’ennesima dimostrazione della profonda distanza che esiste tra le chiacchiere che la giunta De Luca diffonde da sempre nell’etere quando si parla di rifiuti e le misure concrete ed efficaci di cui questa regione ha bisogno”. A sostenerlo il consigliere regionale Vincenzo Viglione del Movimento 5 Stelle all’indomani del rogo divampato in un capannone dell’impianto di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti provenienti da numerosi comuni della provincia di Caserta.
Per il segretario della Commissione Ambiente del Consiglio regionale campano, che stamani ha tenuto un sopralluogo allo Stir con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e la senatrice pentastellata Vilma Moronese, “non sono bastati i roghi di qualche mese fa a Casalduni, sempre presso uno Stir, dove in due diverse occasioni furono incendiate prima le balle stoccate nell’area adiacente all’impianto e successivamente i rifiuti stoccati in uno dei capannoni. Né sono bastati gli incendi che si sono susseguiti a una velocità assurda presso i siti privati di San Vitaliano, Pascarola e Marcianise per alzare il livello di guardia”.
E se per i privati qualcuno pensa di poter svincolarsi, per impianti come gli Stir le responsabilità, sottolinea Viglione, “sono evidenti e in capo a una Regione che non riesce in nessun modo a garantire la corretta e sicura gestione del ciclo dei rifiuti”. “Incapacità – conclude il consigliere regionale di Gricignano – che ci ha spinto a istituire un filo diretto e costante con il nostro Ministero dell’Ambiente e con il Governo in generale per valutare tutte le strade di intraprendere misure alternative a quelle attuali per garantire la piena tutela dei territori e soprattutto della salute pubblica”.
Un altro disastro ambientale che colpisce il territorio tra Napoli e Caserta, come ha ricordato Viglione. Solo una settimana fa era andato a fuoco lo stabilimento della Lea, a Marcianise (leggi qui), senza dimenticare gli altri roghi della scorsa estate, in particolare nel sito di stoccaggio della “Di Gennaro” di Caivano (leggi qui), lo scorso 25 luglio, e, ancora prima, il 1 luglio, alla “Ambiente Spa” di San Vitaliano (leggi qui), seguiti quello alla “Ilside” di Bellona (leggi qui). Che possa esserci un disegno criminale alla base di questi episodi è ormai un’ipotesi sempre più plausibile.
Intanto, questa mattina, in Prefettura a Caserta, si è tenuta una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica alla presenza del ministro Sergio Costa per fare il punto della situazione su questa nuova escalation criminale sul fronte dei rifiuti (leggi qui). Sul tema è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio annunciando “un Consiglio dei ministri in provincia di Caserta o di Napoli e prendere provvedimenti importanti per la terra dei fuochi”. Per Di Maio è in atto una strategia criminale perché “si è passati da incendi sporadici a incendi organizzati. I depositi devono essere presidiati con nuove normative di sicurezza, serve prevenzione e più responsabilità di chi li gestisce. E poi servono più fondi”.