Aversa – Il prossimo 21 novembre il Parco Grassia sarà oggetto di una manifestazione promossa dall’assessorato all’Ambiente e dall’assessorato alla Pubblica istruzione che coinvolgerà le scuole cittadine. Stando al comunicato dell’amministrazione che annunciava l’evento, l’obiettivo è sia educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente che incrementare il patrimonio arboreo della città.
Obiettivi sicuramente lodevoli ma piantumare alberi all’interno del Parco Grassia ha senso visti i precedenti? Considerando che all’interno di quel parco, già durante la sindacatura di Giuseppe Sagliocco, furono piantumati decine di alberelli che nei mesi successivi sono defunti per mancanza di cura, in particolare di irrigazione, così come avvenne per gli alberelli piantati all’epoca della sindacatura di Domenico Ciaramella all’interno del Parco Pozzi, quando si vuole applicare la norma nazionale di piantare “un albero per ogni nuovo nato”, viste le condizioni in cui viene mantenuto il verde all’interno dell’area pubblica, ci si chiede se sia opportuna una manifestazione del genere e, soprattutto, se l’amministrazione, dopo aver piantumato nuovi alberi, abbia previsto come provvedere all’irrigazione degli stessi.
Perché non è possibile affidarsi alla natura. Per far crescere gli alberi occorrono cure e il Parco Grassia, al momento, non è l’esempio più eclatante della cura che si ha ad Aversa per il verde. Come dire, non basta ripulire la facciata del parco, come è stato fatto in occasione dell’evento, per scattare belle foto ricordo. Bisogna curarlo costantemente per impedire non solo che le piante muoiano ma anche che venga vandalizzato, come accaduto fino ad oggi.
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