Parco Pozzi dimenticato dall’amministrazione. «In diretta dalla Savana» ha esclamato una cittadina aversana mentre riprendeva con il proprio smartphone le aiuole del Parco Pozzi con erba alta, vegetazione, appunto, modello savana. Siamo di fronte all’aspetto più eclatante della mancata manutenzione del verde pubblico della città normanna, dove i tre parchi cittadini rappresentano la testimonianza concreta della sconfitta dell’amministrazione guidata dal sindaco Enrico De Cristofaro.
Accanto alle carenze, a tutti visibili del principale Parco urbano, ci sono il parco intitolato al regista Ninì Grassia e quello dedicato al maestro Antonio Balsamo. Il primo, chiuso da tempo immemorabile e sino a qualche giorno fa, sta per essere messo a nuovo in questo periodo in vista della scelta dell’amministrazione comunale di celebrare la ricorrenza della Festa degli Alberi il prossimo 21 novembre. Una scelta che aveva fatto montare la furia dei residenti in zona che, sentendosi presi in giro, avevano preannunziato azioni eclatanti di protesta in quella occasione.
«Il grado di vivibilità di una città – afferma il consigliere del Pd Alfonso Golia – si valuta anche dalla qualità e dalla quantità di aree verdi presenti su un territorio. Non riesco a rassegnarmi all’idea che una città come Aversa debba avere pochissime aree verdi attrezzate di cui due chiuse e mal curate ed una spesso con erba alta e impraticabile». «Bisogna – continua Golia – investire più risorse sulla gestione del verde pubblico, serve istituire un ufficio tecnico per il verde con personale qualificato immagino un tecnico agronomo che valuti costantemente lo stato di salute delle piante e che disponi interventi fitosanitari ad hoc sia preventivi che curativi ove necessari. Il valore aggiunto del verde pubblico in termini di miglioramento della qualità dell’aria è inconfutabile l’idea che ad Aversa tale settore sia affidato all’approssimazione e diventi solo un fatto estetico non è più accettabile». La morte di molte specie arboree, ad esempio, nel parco Pozzi poteva essere evitata se, e solo se, nel tempo si fosse avuto una cura scientifica dei fusti poi abbattuti. Serve urgentemente personale qualificato per scongiurare l’impoverimento graduale del patrimonio arboreo cittadino.
«Ad Aversa – riprende l’esponente Dem – abbiamo tante aiuole che il comune non riesce a curare, considerato che l’adozione di alcune grandi aiuole sta funzionando bene non capisco cosa si stia aspettando ad allargare la lista degli spazi da poter concedere in cura a cittadini volenterosi anche attraverso un nuovo avviso pubblico concretizzando quello che è denominato il progetto degli orti urbani». «Nei prossimi giorni, insieme ai colleghi del gruppo consiliare del Pd, – conclude Golia – scriveremo all’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per richiedere l’intervento del comitato per lo sviluppo del verde pubblico. Ritengo che questo settore debba rappresentare una priorità per tutte le amministrazioni, ma anche in questo, ahimè, chi ci governa ha dimostrato di avere forse Aversa in mente ma certamente non nel cuore».