Chirurgo di Casal di Principe esegue primo intervento in Italia con tecnologia 3D

di Redazione

I chirurghi del “San Matteo degli Infermi” hanno utilizzato un modello stampato 3D del distretto esofago-gastrico di una donna con una variazione dell’anatomia vascolare dell’aorta e si sono serviti del nuovo robot “daVinci” per operarla con successo. E’ la prima volta che succede, in Italia, con meno di dieci casi a livello mondiale registrati finora. Protagonista è la squadra di chirurghi dell’ospedale di Spoleto, diretta dal dottor Giampaolo Castagnoli, che hanno eseguito una complessa operazione di chirurgia del giunto esofago-gastrico con una procedura prima del suo genere in Italia.

L’intervento chirurgico – In particolare, i chirurghi Luigi Marano ed Alessandro Spaziani hanno sottoposto la paziente ad intervento di “plastica esofago-gastrica secondo Nissen” con approccio robotico. La paziente presentava una variazione dell’anatomia dell’aorta toracica che contraeva intimo rapporto con l’esofago tale da rendere altamente complesso l’intervento chirurgico. “L’intervento è stato eseguito secondo i piani previsti ed è tecnicamente riuscito. – commentano dal nosocomio – La paziente ha avuto un rapido recupero ed ha potuto riprendere rapidamente tutte le normali attività”.

Un modello 3D per guidare i chirurghi – Per prepararsi all’operazione, i chirurghi hanno ottenuto scansioni 3D a partire da una TC della paziente per ottenere una visualizzazione dettagliata della posizione e dello stato dell’aorta toracica rispetto a tutte le altre strutture del distretto esofago-gastrico. Utilizzando poi la scansione tridimensionale, i chirurghi hanno potuto stampare in 3D un modello di una replica esatta a grandezza naturale del distretto anatomico da operare del paziente: ciò ha permesso ai chirurghi di pianificare con cura e perfino simulare l’intervento chirurgico prima dell’operazione effettiva.

L’impiego di questa innovativa tecnologia è stata traslata, per la prima volta in Italia, in chirurgia esofago-gastrica dal dottor Luigi Marano, 34 anni, chirurgo casertano, originario di Casal di Principe, trasferitosi in Umbria dove attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Chirurgo presso l’Ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto. Lo scorso anno, a soli 33 anni, fu abilitato al ruolo di professore universitario a fronte di un’età media di chi consegue tale titolo che supera i 45 anni (leggi qui). Ed è anche l’abilitato a professore associato più giovane d’Italia nel proprio settore disciplinare (Med/18) ovvero Chirurgia Generale. Il dottor Marano commenta: “L’approccio tecnologico 3D applicato al sistema robotico ha consentito di affrontare con successo e con riduzione dei tempi di intervento, un caso di chirurgia esofago-gastrica che avrebbe potuto presentare elevati rischi se trattato con protocolli standard. L’apporto che dà la tecnologia 3D sta nella possibilità per il chirurgo di disporre di un ‘organo replicato’, identico per dimensioni e geometria al distretto su cui intervenire, sul quale è possibile approfondire la diagnosi e soprattutto simulare l’intervento prima di eseguire quello reale sulla persona”.

Gli organi replicati si ottengono trasponendo la diagnostica proveniente da Tac o RM in formato 3D. Quindi, l’utilizzo di software dedicati, permette una lettura dinamica dell’imaging diagnostico la cui trasposizione digitale può essere utilizzata in una stampante 3D; attraverso processi di manifattura additiva, quindi, con polveri o altre logiche produttive, viene realizzata la replica fisica del distretto interessato. Al San Matteo degli Infermi, comunque, la chirurgia robotica è da tempo considerata fiore all’occhiello e l’esito positivo di questo intervento vanta una collaborazione interdisciplinare con il dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia nella persona del professor Gianluca Rossi, e 3DIFIC srl, società specializzata nella stampa 3D in medicina, già spin-off del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Biomediche.

Si conferma, dunque, il livello di qualità di cura della filiera di attività rivolta alla salute che grazie al rinnovamento organizzativo e tecnologico associato all’eccezionale esperienza pionieristica di un chirurgo casertano formatosi in Campania e purtroppo ceduto ad altra Regione ha permesso di raggiungere con successo questo nuovo traguardo.

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