La cultura del Design internazionale, la capacità di mettere insieme le linee pragmatiche ed essenziali della cultura occidentale con le sofisticate e calde atmosfere orientali, le esperienze della tradizione artigianale elaborate attraverso l’alta ricerca tecnologica hanno travato un punto di sintesi nell’inedita intesa che Sebastian Cacciapuoti e Vincenzo Falcone, due giovani laureati del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università della Campania “Vanvitelli”, hanno da poco siglato con il famoso designer e architetto indiano Saket Sethi, già fondatore e socio prioritario dello studio Archilogics, con sede a Mumbai e Barcellona.
Sarà lui il protagonista della conferenza, curata dalla professoressa Elena Manzo, che si terrà mercoledì 21 novembre, alle ore 10.30, nell’Aula Magna del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, in via San Lorenzo, ad Aversa. L’incontro, sponsorizzato dall’Hotel Artemide di Aversa, vedrà la partecipazione dei docenti Maffei e Martusciello della cattedra di Storia dell’Architettura e Designer. Interverranno, inoltre, i docenti Paolo Giordano, Roberto Liberti, Licia Molinari, Sebastian Cacciapuoti, Vincenzo Favene e Shashamk Shrivastva. La mattinata di studi sarà introdotta da Patrizia Ronga, presidente del Corso di Studi Magistrale.
Saket Sethi, per la prima volta in Europa, mostrerà i suoi progetti e ci racconterà di se, della sua formazione, dei temi della sua ricerca, della sua straordinaria abilità nella progettazione 3D, di quando ha lasciato l’India per andare a studiare, prima, alla Woodbury Universiy di Los Angeles, dove si è laureato; poi, alla UC Berkeley, per specializzarsi in Digital Design e, quindi, alla New York University, per il diploma in Interior Design. E’ da qui che è iniziato il suo percorso di investigazione nel “progetto della modernità” e di come trasferire le sue esperienze occidentali nelle vibrazioni energetiche, nella spiritualità etica e nella ricercata manualità artigianale, che hanno da sempre contraddistinto il Design del suo Paese.
Su queste premesse, infatti, sono scaturiti i suoi più elogiati progetti, dal Being Human Office, realizzato nel 2012 per Salman Khan, a Bandra (Mumbai, India), ai tavoli da caffé Crochet, disegnato nel 2016, e Petaloid, del 2017 o alla trasformazione del suo stesso studio di Mumbai. Ma Sethi si è confrontato anche con la complessità dello spazio architettonico dei più diversificati edifici, come quando ha vinto nel 2006 la gara a inviti per la “Aditya Birla Science and Tecnology Center” da costruire su 45.000 metri quadri a Navi Mumbai o ha terminato il complesso progetto della villa Rangeshwar estesa su un’area di 2.500 metri quadri a Palghar, Maharashtra (India), con il primo tetto green realizzato in India e caratterizzata, al suo esterno, da un inedito tempio induista a forma di uovo, completamente ricoperto da tessere di Bisazza, dentro cui si respira un’atmosfera calda e avvolgente e dall’acustica perfetta. Il suo lavoro ottiene il riconoscimento internazionale e gran parte dei suoi lavori trovano spazio in alcune delle più rinomate riviste internazionali del settore, come Elle Decor, Interior e Domus Italia, che a ottobre gli ha dedicato l’entusiastico articolo Saket Sethi, the architect of energy.
Anche Sebastian Cacciapuoti e Vincenzo Falcone, entrambi di San Marcellino, hanno avuto un percorso di formazione articolato e internazionale: laureatisi, il primo, nel 2013, in Architettura Magistrale, con una tesi seguita da Corrado Di Domenico sul progetto di un museo di arte contemporanea per Buenos Aires e, il secondo, nel 2016, in Architettura degli Interni e per l’Autonomia con una tesi in Luxury Retail Design del brand Loro Piana, seguita da Elena Manzo, si sono arricchiti di esperienze a Barcellona, Amsterdam, Madrid e Milano. Venuti in contatto con Saket durante un soggiorno spagnolo, su questa comune base, sui loro entusiasmi e sui condivisi programmi per il futuro, recentemente, hanno dato vita a una nuova società progettuale, Archilogics Smartlab Studio, con sede a Barcellona, Mumbai, Milano e Aversa. Ora vogliono condividere questa proficua e esemplare esperienza con il loro territorio di origine, tant’è che già si stanno pianificando e siglando accordi di collaborazione scientifica e professionale con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.