Napoli – Un incontro per affrontare le criticità presenti nel Reparto di Cardiochirurgia Pediatrica dell’ospedale “Monaldi” di Napoli quello chiesto da un gruppo di genitori di bambini cardiopatici ai vertici dell’Azienda Ospedali dei Colli, retta dal commissario straordinario Antonio Giordano, supportato dai sub commissari Maria Vittoria Montemurro e Antonella Tropiano.
L’appuntamento doveva tenersi già lo scorso 13 novembre ma, tramite una nota, il commissario Giordano ne ha comunicato il rinvio al prossimo 20 novembre. Con la speranza che non si verifichino ulteriori posticipi, Annalisa Di Pinto, di ‘Obiettivo Cuore Abc Onlus’ – Associazione Bambini Cardiopatici’, che spiega: “L’incontro da noi chiesto con i commissari è urgente e inderogabile poiché scaturisce dal depauperamento di risorse umane e attrezzature nel Reparto di Cardiochirurgia Pediatrica, già manifestate al sub commissario Tropiano via telefono e rafforzate da testimonianze di esperienze dirette di genitori di pazienti ricoverati di recente, e supportate dal primario Guido Oppido e dai suoi stretti collaboratori. “Urge chiarezza riguardo le autorizzazioni ad effettuare trapianti ai bambini cardiopatici congeniti da 0 a 10 anni nel reparto del primario Oppido”.
Tensioni, preoccupazione e sfiducia sono elementi destabilizzanti per i genitori di bambini in attesa di intervento. L’affidabilità del personale sanitario, che ha fatto di quel reparto un’eccellenza, è un presupposto indispensabile per chi si rivolge alla struttura ospedaliera Monaldi ma oggi sembra non bastare per i genitori che si stanno chiedendo se sia ancora giusto, e prudente, affidare il proprio figlio a queste condizioni. “Non vogliamo – sottolinea Di Pinto – una migrazione verso il Centro Nord di piccoli cardiopatici. Il Sud e Napoli non meritano questo, e soprattutto non lo meritano questi bambini già così brutalmente colpiti dalla nascita. Allo scopo di favorire un’evoluzione serena e costruttiva della situazione, noi volontari dell’associazione ‘Obiettivo Cuore Abc Onlus’ abbiamo accolto le istanze dei genitori e ci stiamo ponendo come tramite verso l’amministrazione ospedaliera segnalando le loro iniziative”.
Nella lettera che alleghiamo (clicca QUI per visualizzarla) c’è la chiara manifestazione dello sconforto di un genitore ma anche della ferma determinazione a rivendicare il diritto di essere ascoltati.