E’ terminata la requisitoria del pubblico ministero Ida Capone, dinanzi al giudice Orazio Rossi del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico di 16 tra medici psichiatri e medici di guardia dell’Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Aversa. Per tutti, senza alcuna distinzione, l’accusa ha avanzato la stessa richiesta di condanna: 2 anni e 2 mesi di carcere ciascuno, senza la sospensione condizionale della pena.
Tra i medici l’ex direttore sanitario Adolfo Ferraro, difeso dall’avvocato Domenico Ciruzzi. Imputati anche il dottor Cristofaro Diana (difeso dall’avvocato Salvatore Vitiello) e il dottor Francesco Pisauro (difeso dagli avvocati Raffaele Crisileo e Gaetano Crisileo). Oltre a Ferraro, Diana Cristofaro e Pisauro sono imputati i medici Nugnes, Borrelli, Andriani, Iaccarino, Principe, Pommella, Signoriello, Vassallo, Di Tommaso, Ruocco, Petrosino, Cristiano, Zagaria, Cappiello. Sono accusati tutti dei reati di maltrattamenti e di sequestro di persona ai danni di 27 ex internati nella struttura.
I fatti contestati risalgono al periodo 2006-2011. Secondo il pubblico ministero, le vittime, alcune costituite parti civili, sarebbero state costrette a restare a letto per un periodo superiore a quello consentito e qualcuno sarebbe addirittura rimasto fermo nel letto per un diversi giorni senza che alcuno si prendesse cura di loro. Questa richiesta di condanna è stata basata su testimonianze acquisite, su consulenze tecniche e prove documentali e partì da una interrogazione parlamentare del senatore Ignazio Marino, cui segui una ispezione ministeriale e poi una inchiesta giudiziaria.
L’Opg di Aversa, come gli altri manicomi giudiziari, non è più operativo da oltre tre anni e con legge dello Stato le sue competenze sono state trasferite alle Residenze per le misure di sicurezza (Rems) della Regione Campania. Per i primi di gennaio del prossimo anni ci sarà l’inizio delle arringhe dei difensori. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Luigi Ciocio e Alessandro Motta.