Una dottoressa è stata aggredita e ferita davanti all’ospedale civile “San Giovanni di Dio” di Crotone. La donna, Maria Carmela Calindro, detta Nuccia, 56 anni, colpita al collo con un cacciavite, stava lasciando il presidio al termine del turno di lavoro: difesa da un ambulante extracomunitario, il 40enne marocchino Mustafa El Aoudi, è stata ricoverata nello stesso ospedale in codice rosso ma non sarebbe in pericolo di vita.
Secondo le prime indagini, sembra che l’aggressore accusasse la dottoressa per la morte di una congiunta. La 56enne era uscita a fine turno dall’ospedale, quando un uomo l’ha aggredita con un cacciavite al collo e al torace. L’ambulante marocchino, che da oltre venti opera nella zona ed è conosciuto da tutti, è intervenuto, scongiurando il peggio. Tre agenti, liberi dal servizio, sono poi accorsi e hanno bloccato l’aggressore. Proprio in quel momento, secondo alcuni testimoni l’uomo, di Crotone, urlava accusando la donna per la morte di un familiare. “Ho sentito gridare la dottoressa e allora mi sono avvicinato. – ha raccontato l’ambulante – Ho visto che la colpiva con un cacciavite allo stomaco, la voleva ammazzare. Mi sono avvicinato e l’ho buttato giù, poi è scappato e l’ho inseguito fino al bidone della spazzatura, gli ho fatto lo sgambetto ed è caduto. A quel punto l’ho tenuto fermo fino a quando non è arrivata la polizia”.
“Non è la prima volta che si verificano aggressioni ai medici” denuncia all’AdnKronos Salute Giuseppe Brisinda, primario di Chirurgia generale all’ospedale crotonese. “Quello che è accaduto alla collega è un gesto fuori da ogni logica. Conosco la dottoressa ed è una collega esperta. Sono contro la militarizzazione degli ospedali per garantire la sicurezza dei medici e dei pazienti ma occorre fare qualcosa subito”. “Questo è l’unico ospedale della provincia e chiaramente è il punto di riferimento della popolazione. – conclude Brisinda – Ci sono tantissimi accessi e spesso emergenze. Occorrerebbe lavorare su un cambiamento radicale della cultura, iniziando dal rapporto medico-paziente, evitando anche attraverso un maggior dialogo che si arrivi a situazioni come questa”.
Chi è Mustafa? E’ nato in Marocco quarant’anni fa, ma da oltre un ventennio vive nel Crotonese. Mustafa El Aoudi abita in località Sant’Anna, ai confini tra il comune di Crotone e quello di Isola Capo Rizzuto, con la moglie e i tre figli che sono nati tutti a Crotone anche se lui non ha mai preso la nazionalità italiana. Si guadagna da vivere facendo il venditore ambulante, come la maggior parte dei marocchini arrivati in Calabria quando ancora quello dei migranti non era diventato un fenomeno epocale. Con la sua bancarella di oggetti di ogni tipo staziona tutti i giorno davanti ai cancelli dell’ospedale San Giovanni di Dio. C’era anche il pomeriggio in cui è scattata l’aggressione. Il suo intervento ha salvato la vita alla dottoressa.