Filippo Virno, 50enne, architetto di Macerata Campania, è stato prosciolto dal giudice del tribunale di Napoli dall’accusa di i falso e della violazione della legge in materia di smaltimento dei rifiuti e inquinamento ambientale. I fatti riguardanti il professionista casertano, che opera nel settore delle analisi dello smaltimento dei rifiuti, risalgono agli anni 2009 e 2010, quando Virno, con la società “Primeco srl”, si occupò di rilasciare alcune certificazioni di avvenuto smaltimento.
A seguito di una denuncia di alcuni abitanti nelle vicinanze di una ditta di Cardito, nel Napoletano, che operava nel ramo della laccatura, che riferivano di un odore nauseabondo e persistente, intervennero gli agenti della Polizia provinciale di Napoli, perquisendo l’azienda e accertando che le vernici usate nel forno a carboni attivi esalavano nell’aria una sostanza altamente inquinante. In quella circostanza vennero sequestrati diversi certificati di analisi relativi allo smaltimento di rifiuti. Alcuni di questi portavano lo stemma della “Primeco” dell’architetto Virno.
Gli investigatori procedettero ad controllo incrociato e venne fuori una sorpresa: quelle analisi mai erano state eseguite e quel certificato, pertanto, risultava falso. Di conseguenza, scattò una perquisizione nella società di Virno e dal monitoraggio del computer dell’architetto uscì un’altra sorpresa: la manomissione dei file riguardanti le certificazioni. Un procedimento giudiziario durato quasi dieci anni e conclusosi, per Virno, con l’assoluzione piena da parte del giudice che ha accolto le ragioni del difensore dell’imputato, l’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo.