Da due giorni è ristretta nel carcere minorile di Caltanissetta per le coltellate vibrate alla compagna del corso professionale che riteneva sua rivale in amore. Un gesto di inaudita violenza del quale nelle prossime ore la diciassettenne dovrà rispondere davanti ai magistrati della Procura dei Minori che dovranno pronunziarsi sulla convalida dell’arresto. Una brutta storia che ha segnato irrimediabilmente le esistenze di due ragazze; l’una in carcere e l’altra in un lettino d’ospedale con addosso i segni di una violenza inaudita scattata sullo sfondo della gelosia e del timore di vedersi soffiare il fidanzatino. Un timore che, in diverse occasioni aveva posto l’una contro l’altra le due teenagers, con l’accoltellatrice che in diverse occasioni avrebbe richiamato la “rivale” per invitarla a stare alla larga dal suo lui. Acredini, liti e battibecchi che, due giorni fa, solo per un soffio non sono sfociate in tragedia.
La lunga lama affondata per ben tre volte all’addome si è fermata sullo sterno a soli due centimetri dall’aorta e ad altrettanti dal polmone. La giovane ferita, giunta in gravi condizioni in ospedale, è stata sottoposta d’urgenza ad intervento chirurgico. Non corre pericolo di vita. Mentre la vittima era sotto i ferri per l’aggressione subita all’angolo tra la via Battesimo e piazza Umberto I, all’uscita dal corso professionale, l’accoltellatrice accompagnata dall’avvocato Ialazzo, si è presentata ai carabinieri ai quali ha anche consegnato il coltello con il quale aveva ferito la sua coetanea.
L’accoltellatrice – che lavora nella ditta del nonno e contestualmente è iscritta al corso professionale – avrebbe ferito la rivale al culmine di una violenta colluttazione nel corso della quale lei stessa avrebbe riportato ecchimosi sparse. Poi la decisione di estrarre il coltello ed affondarlo contro quella compagna. Mentre la giovane ferita si accasciava a terra in una pozza di sangue, lei è corsa a casa. Qualche ora più tardi ha scelto di presentarsi spontaneamente ai carabinieri.
“Un gesto non istintivo ma premeditato”, così il sostituto della Procura minorile di Caltanissetta Stefano Strino ha definito l’accoltellamento. La diciassettenne adesso detenuta nel carcere minorile di Caltanissetta, è accusata di tentativo di omicidio e porto abusivo di coltello. La ragazza, secondo la ricostruzione degli inquirenti, aveva pianificato l’aggressione per vendicarsi del fatto che il fidanzato l’avesse tradita con la vittima. Il giorno prima dell’aggressione si era anche recata in un negozio di ferramenta per acquistare il coltello a scatto, con lama da 9 cm: episodio documentato dalle telecamere di videosorveglianza del negozio.
La sera del 3 dicembre la giovane indagata aveva incrociato per strada e inveito contro la rivale e, secondo gli investigatori, voleva avventarsi contro di lei, ma non era riuscita ad aggredirla perché l’altra si era allontanata. La mattina dopo è esplosa la violenza: le due giovani hanno iniziato una colluttazione l’indagata avrebbe estratto il coltello colpendo l’altra minore con un fendente al’’addome e ha poi preso lo zainetto della coetanea rovesciandone a terra il contenuto.
Nel corso della conferenza stampa, svoltasi stamattina a Caltanissetta, in cui sono stati diffusi alcuni dettagli sul caso, il pm dei minori Strino ha aggiunto: “È un fatto che lascia inorriditi perché coinvolge due minorenni ed è dettato da motivi futili visto che parliamo di fidanzamenti tra minorenni che nascono e muoiono rapidamente”. “A Gela la videosorveglianza assume un ruolo fondamentale anche per far fronte a un tipo di criminalità diverso rispetto a quello che siamo abituati a combattere nella nostra provincia”, ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta, Baldassare Daidone. “Un fatto che lascia attoniti – ha aggiunto il comandante del Nucleo territoriale dei carabinieri di Gela, il tenente colonnello Antonio De Rosa – l’amore non è una cosa futile, però è assurdo arrivare a questo tipo di esasperazione”. Adesso la giovane indagata sarà interrogata dal gip dei minori.
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