11 persone sono state arrestate dalla polizia di Milano, dopo un blitz durante la notte tra martedì e mercoledì. L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile, ha smantellato una rete criminale dedita al traffico internazionale di cocaina. A finire in manette nove albanesi e due italiani. Sequestrati circa 40 chili di cocaina.
La droga, prodotta in Sudamerica, veniva acquistata ad Amsterdam, in Olanda, e da lì trasportata fino all’Italia con auto (o anche camion) dotate di localizzatore Gps e nascondigli dove occultare la sostanza stupefacente. I trafficanti risiedevano fra Milano, Brescia, Bergamo e le periferie delle tre città.
Gli arrestati erano divisi in due gruppi. Un primo attivo in zona Greco Turro, a Milano, solito nascondere la cocaina in vani costruiti appositamente, fra il motore e il cruscotto delle auto. Il secondo gruppo si affidava per il trasporto a un camionista albanese e a corrieri italiani.
Per organizzare il traffico, utilizzavano schede Sim sempre nuove e per comunicarsi fra loro i numeri di telefono utilizzavano parole di dieci lettere, ognuna delle quali era associata a una cifra. Un meccanismo di cifratura riguardava anche gli stessi panetti di cocaina, su cui venivano scritte sigle corrispondenti ai clienti che poi le avrebbero acquistate. Il nome dell’inchiesta, “Braveheart” (“Cuore impavido”), deriva dalla velocità e dalla reattività con cui le due bande rigeneravano la rete di traffico quando alcuni dei loro componenti venivano arrestati.
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