La scorsa settimana il comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un piano di controllo straordinario nei confronti delle cosiddette “pompe bianche”, stazioni di servizio indipendenti che non fanno parte del circuito delle più note compagnie di distribuzione di carburante e che sono in continuo aumento sul territorio, anche per una politica aggressiva sui prezzi finali di vendita.
Gli interventi, pianificati sulla base di una preliminare analisi del settore, hanno riguardato, in questa prima fase, 19 impianti e sono stati eseguiti dai militari di tutti i reparti territoriali della provincia di Caserta. Particolarmente estesi i controlli effettuati: dal riscontro della corrispondenza delle giacenze di carburanti rispetto ai dati contabili, all’esame a campione della corretta erogazione del prodotto, fino alla verifica delle posizioni contributive e previdenziali degli addetti presenti al momento degli interventi e alla verifica della corretta installazione di eventuali apparecchi da gioco qualora rinvenuti nei locali della stazione di servizio.
Numerose le irregolarità riscontrate e sanzionate. In ben 15 impianti sui 19 controllati i finanzieri hanno verificato la mancata corrispondenza del prodotto presente nelle cisterne rispetto a quanto indicato nei registri di carico e scarico. In particolare, complessivamente, è stata accertata un’eccedenza di gasolio per oltre 18 mila litri, un’eccedenza di benzina per circa 3mila litri e di gpl per circa 1.500 chili. In altri casi il prodotto era mancante, per oltre 12mila litri di gasolio, 22mila litri di benzina e circa 45 mila chili di gpl.
Quanto emerso induce a ritenere che vi sia stata una commercializzazione di prodotto non contabilizzato e, quindi, in evasione d’imposta, nonché di dubbia provenienza e qualità. Per questo motivo si è proceduto anche al prelevamento di campioni di carburanti, che saranno analizzati per accertarne la qualità e la composizione chimica. Inoltre, un impianto è stato posto sotto sequestro in quanto privo di regolare certificato di prevenzione incendi, mentre un altro è stato ugualmente sigillato in quanto operava senza aver istituito i prescritti registri di movimentazione dei carburanti commercializzati. Grazie alla collaborazione prestata dai funzionari dell’Unità operativa metrica della Camera di Commercio in un caso è stata anche accertata l’errata taratura delle colonnine di erogazione.
In cinque casi, invece, sono stati trovati ad operare ben 11 lavoratori “in nero” e in un distributore sono state sequestrate 3 slot che non erano collegate alla rete telematica dei Monopoli di Stato, essendo prive del nulla osta per la messa in esercizio. Visti i risultati ottenuti, che dimostrano anche in questo caso come l’abbattimento dei prezzi sia spesso dovuto all’illecito risparmio dei costi fiscali e del lavoro, verranno a breve programmati ulteriori interventi a massa, al fine di reprimere i comportamenti sleali che inquinano il mercato, a danno degli operatori onesti.