Procedono senza sosta le attività di demolizione di manufatti oggetto di sentenze di condanna passate in giudicato, ubicati nella provincia di Caserta, come da protocollo d’Intesa tra il procuratore generale della Corte di Appello di Napoli e il procuratore del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, volte, in un territorio, quello casertano, devastato da migliaia di costruzioni realizzate abusivamente in violazione di vincoli di inedificabilità totale (vincolo: sismico, idrogeologico, paesistico ambientale, autorità di Bacino della Campania, eccetera), in modo da riaffermare instancabilmente e con il massimo impegno i valori della legalità.
Nella mattinata di oggi è iniziata l’esecuzione di abbattimento di un immobile abusivo, ad uso residenziale, nel Comune di San Cipriano d’Aversa, in via Petrarca, angolo ultima traversa a sinistra. Il manufatto abusivo risulta composto da tre livelli, avente struttura portante in conglomerato cementizio annate e dimensioni di ingombro (primo e secondo piano) di circa 170 metri quadrati, pilastri in cemento armato, solaio di copertura in latero cemento, costruito in zona di pericolosità idraulica considerata di “rischio alluvioni”, cui al “Piano stralcio per l’assetto Idrogeologico, predisposto dall’Autorità di Bacino Nord Occidentale della Campania”, nonché coperto da vincolo sismico e da vincolo di inedificabilità dal piano regolatore comunale.
L’ordine di demolizione, disposto dalla Procura sammaritana diretta da Maria Antonietta Troncone, prevede l’abbattimento del manufatto, l’acquisizione dell’area di sedime sulla quale insisteva il manufatto abusivo, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo condannato con sentenza definitiva, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e recupero dei materiali residuati dalle demolizioni.
Si è proceduto alla demolizione scegliendo le condizioni meno onerose ed in tal senso i lavori non sono stati affidati al Genio Militare, che richiedeva costi di gran lunga maggiori rispetto alla ditta privata individuata tra quelle in possesso della certificazione antimafia ed inserite in un elenco della Procura Generale, la quale ha assicurato, tra l’altro, il regolare smaltimento e le spese di trasporto dei rifiuti in discarica autorizzata, la responsabilità civile verso terzi, la sicurezza degli operanti e gli “imprevisti”, fondamentali per evitare eventuale sospensione dei lavori, appunto, in caso di accadimenti sopraggiunti.
Il costo finale è stato determinato in base alle tariffe del “prezzarlo regionale” dei lavori pubblici della Regione Campania che rappresenta i costi di un’operazione eseguita a regola d’arte. Infatti va chiarito che l’Ufficio di Procura, come qualsiasi ufficio giudiziario, deve anzitutto perseguire l’obiettivo dell’affidabilità dei soggetti a cui viene affidato qualsiasi incarico di natura tecnica, per cui non può disporre gare, ma solo procedere ad affidamenti diretti fiduciari, cosi come disposto dalla normativa, sia pure nell’ambito di un elenco di ditte selezionate dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli.
“La Procura della Repubblica – commenta in una nota la procuratrice Troncone – prosegue, pertanto, nella doverosa attività di demolizione dei manufatti abusivi, volta al ripristino dell’integrità del territorio, allo scopo di riaffermare i principi di legalità e giustizia in un Comune come San Cipriano d’Aversa, in cui a lungo è stata praticata e alimentata l’illegalità urbana e ciò grazie anche alla riorganizzazione e al potenziamento dell’Ufficio Demolizione, con personale dell’Aliquota Carabinieri Forestali della sezione di Polizia giudiziaria – sede, ufficio che coordinerà le altre numerose procedure di demolizioni dei manufatti abusivi insistenti in provincia di Caserta. L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso. Le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non conviene. Peraltro, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere, si conforma ai criteri di priorità stabiliti in sede distrettuale, di natura oggettiva e predeterminata, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma che tengono conto del bilanciamento dei beni/interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene/valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio, dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà”.
Sul terreno in cui è stato edificato l’immobile oggetto di abbattimento, è intervenuto, in virtù di sentenza emessa in data 13 dicembre 2010 dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Napoli, anche un provvedimento di confisca, per i reati di associazione mafiosa, che è stato esteso ai beni appartenenti a tutti gli imputati giudicati con la stessa sentenza, nonché ai terzi loro collegati.