Aversa – Una raccolta di firme per dar vita alla mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e del suo esecutivo quella lanciata dal consigliere comunale del Pd Alfonso Golia. “Ai cattivi – ironizza l’esponente Dem – a Natale si dona il carbone, al nostro sindaco noi vorremmo donare una mozione di sfiducia per liberare la città da un’amministrazione che non è assolutamente all’altezza del compito che è chiamata a svolgere, indicando in primo luogo il mancato raggiungimento del 65% di differenziata e la mancata approvazione del Puc”.
L’intenzione di Golia, però, si scontra con la dura legge dei numeri. Secondo la normativa statale in vigore, infatti, la mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il sindaco. La mozione, inoltre, viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione. Il problema, quindi, è quello di trovare dieci consiglieri.
In teoria ci sarebbero, ma solo in teoria. Certi dell’opposizione, infatti, sono i quattro consiglieri Pd (oltre a Golia, Marco Villano, Paolo Santulli ed Elena Caterino), i due di Fi (Gianpaolo Dello Vicario e Nicla Virgilio), i due di Noi Aversani (Carmine Palmiero e Francesco Sagliocco), la pentastellata Maria Grazia Mazzoni. A questi nove, al momento, dovrebbero, sulla carta, aggiungersi Nico Nobis e MarioTozzi, oggi entrambi indipendenti, ma per tutti e due, soprattutto per il primo, si parla di un loro “soccorso” alla maggioranza in caso di bisogno.
Non è escluso, però, che un aiuto insperato per le opposizioni possa venire dalle fila della maggioranza dove ci sono da mesi molti “malpancisti” che potrebbero avere il coraggio di tradurre le loro lamentele in pratica: Francesco Di Virgilio, Danila De Cristofaro e Michele Galluccio, tanto per fare dei nomi.