Gricignano – “Un primo approccio di un’eventuale alleanza elettorale” quello registrato, durante la serata di venerdì 21 dicembre, a margine dell’incontro tra il gruppo “Uniti Si Può Fare” e “Gricignano Attiva”, in pratica le forze politiche che, con un accordo trasversale, lo scorso ottobre hanno decretato la fine prematura dell’amministrazione Santagata, dopo soli quattro mesi trascorsi dalla vittoria elettorale.
A seguito di un’ampia discussione, tenutasi nella sede di “Attiva”, in piazza Municipio, si è deciso di cominciare a lavorare su punti programmatici condivisi che, si legge in una nota stampa diramata a conclusione dell’incontro, rappresentano “la priorità assoluta”. Non si parlato del candidato sindaco che, sottolinea la nota, “sarà deciso solo dopo la redazione e l’approvazione del programma”. Le delegazioni si sono aggiornate al 28 dicembre.
Una prova d’intesa tra le parti, in realtà, si era registrata già da qualche settimana con l’accordo sulla presentazione di un documento congiunto contenente osservazioni al Piano urbanistico sovracomunale del consorzio Asi di Caserta, che include il riassetto dell’area industriale “Aversa Nord”, costituita dai territori di Gricignano, Carinaro e Teverola (scarica il testo integrale). Documento sottoscritto nella serata del 20 dicembre e che sarà inviato all’Asi e alle commissioni prefettizie dei tre comuni, attualmente tutti privi di amministrazioni democraticamente elette a seguito dello scioglimento anticipato dei rispettivi Consigli comunali.
Le richieste di “Uniti” e “Attiva” sono mirate alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica e ad uno sviluppo organico del territorio che negli anni è stato stravolto dall’obsolescenza del vecchio Prg dell’Asi, scaduto da decenni. In virtù di questi propositi i due gruppi hanno chiarito di non essere contro lo sviluppo industriale del territorio. Uno sviluppo che, però, deve scongiurare ulteriori insediamenti di aziende dedite al trattamento dei rifiuti, già ad elevata concentrazione nell’area di Aversa Nord, che possono produrre emissioni incontrollate di odori che infestano i vicini centri abitati, come accaduto con la vicenda dell’Ecotransider che ha sollevato proteste popolari.