Orta di Atella, Pd: “Una Giunta scadente e scaduta nelle logiche del passato”

di Redazione

Con il permesso dell’assessore “tecnico”, Maria Grazia Zagaria, abbiamo fatto, anche noi, il bilancio dei primi sei mesi di amministrazione Villano. Ed è un bilancio del tutto negativo. Tra un manifesto che “rammenda” alla cittadinanza di chiudere finestre e “balconi”, dichiarazioni che, per stessa ammissione del primo cittadino, sono state rilasciate “frettolosamente” ed, infine, qualche goffo tentativo di prendersi il merito di iniziative della passata gestione, Orta di Atella ha fatto la figura di una città governata da ignoranti ed incompetenti. 

Una città in cui le iniziative autocelebrative e narcisistiche di alcuni amminisratori si sono consumate, addirittura, nei bagni delle scuole, allorquando ne verificavano la quotidiana igienizzazione. In questi pochi mesi, abbiamo, soltanto, capito che, per questa amministrazione, è più importante apparire che essere. Nonostante i proclami, hanno perso gran parte delle occasioni di finanziamento per strade, scuole ed infrastrutture messe a disposizione dalla Regione Campania. Milioni di euro andati in fumo. Addirittura sono scaduti i termini per la presentazione di progetti che mirano alle assunzioni al Comune (le famose 10.000 assunzioni negli enti locali della Regione Campania previste dal Piano Lavoro) e dei progetti per la stabilizzazione degli Lsu, i cui termini scadranno nei prossimi giorni. Il comune di Orta di Atella ha deciso di non partecipare. Assurdo! 

Non c’è stato un solo momento in cui l’aiuto per i bisognosi e l’intervento a favore di persone in difficoltà non sia stato strumentalizzato dal selfie propagandistico. Dall’elogio del nulla. Un esecutivo che ha svuotato la funzione istituzionale di indirizzo politico del consiglio comunale e si è caratterizzato per immaturità e mancanza di responsabilità di fronte alle due principali questioni, che dovrebbero essere risolte per il rinnovamento della Città: l’urbanistica ed il bilancio. Da esse dipende il miglioramento della qualità della vita cittadina, che non ha mai raggiunto livelli così bassi, come oggi.  

Sulla questione urbanistica, con l’espediente della commissione di studi per una variante, si è preferito non intaccare l’equilibrio di poteri che ha concepito il Piano Urbanistico Comunale, respingendo la mozione di revoca del PUC, unico modo per avviare un processo di normalizzazione del territorio. Hanno, invece, preferito, loro, mantenere in vigore uno strumento urbanistico definito, anche dalla magistratura, il frutto di collusione tra politica ed affari. A volere usare un eufemismo. 

L’ingrato compito è, però, toccato alla maggioranza consiliare (quelli che votano), che ha assunto su di sé la responsabilità e le conseguenze di uno strumento di pianificazione territoriale che, secondo gli stessi tecnici estensori ed i legali dell’Ente, non risolve il problema di quelle famiglie che hanno acquistato la casa in buona fede da imprenditori rivelatisi, poi, collusi con la politica. Non solo non risolve il problema, ma prevede, addirittura, l’abbattimento di quelle costruzioni. Il tutto per fare spazio ad una nuova speculazione edilizia, che sarà realizzata su migliaia e migliaia di mq di terreno, illegittimamente, trasformato in suolo edificatorio. 

Intanto, continuano a chiudere numerosi esercizi commerciali, che cadono sotto la mannaia delle ordinanze di demolizione e di revoca dell’agibilità, deprimendo, così, un tessuto economico e sociale già fortemente compromesso dalla crisi economica. Mentre molti chiudono, però, qualcuno voleva aprire un ipermercato in un immobile completamente abusivo. Qualcuno più uguale degli altri. Una segnalazione che facciamo al Vice Sindaco, Peppe Roseto, che, in consiglio comunale, ha dichiarato che, da quando c’è lui al Comune, “la legge è uguale per tutti”. Ne prendiamo atto ed approfittiamo, quindi, per segnalargli il più grande conflitto di competenze, mai consumatosi prima, fra due dipendenti comunali. 

Il Responsabile del Settore Politiche del Territorio, all’esito di una istruttoria che, presumiamo, esservi stata, rilascia, in data 27 novembre 2018, l’autorizzazione ad aprire un grosso centro commerciale di vendite al dettaglio, al piano terra di un fabbricato oggetto di numerose controversie, penali ed amministrative, in quanto palesemente in contrasto con quanto prevedeva lo strumento urbanistico. Gli interessati al rilascio dell’autorizzazione si sono molto spesi ed impegnati, in particolare, nel periodo della campagna elettorale, per ottenere un provvedimento di regolarizzazione urbanistica di tale immobile. Siamo alle solite. Il 7 dicembre 2018, quando era, ormai, tutto pronto per la partenza, il Dirigente Responsabile dell’area tecnica, blocca tutto, redigendo una relazione dettagliata, con cui, in sostanza, dice che l’immobile è abusivo e va abbattuto, onde non può esservi svolta alcuna attività commerciale. Male, oltre che preoccupante. Anzi, malissimo. Una questione che approfondiremo. Guarda caso, per pura “coincidenza” ed, ovviamente, per altre questioni, la stessa dirigente, a distanza di pochi giorni, è oggetto di un provvedimento disciplinare di sospensione. Cambia l’orchestra ma la musica resta sempre la stessa. 

Discorso analogo vale per l’approvazione della variazione di bilancio di circa 750mila euro di previsioni di nuove entrate. Entrate che potevano eventualmente consentire (come richiesto dal nostro gruppo consiliare) una futura diminuzione della pressione fiscale, particolarmente della Tari. Anche in questo caso, la giunta decide di impegnare, immediatamente, la spesa prima della effettiva riscossione delle entrate e, per evitare che la responsabilità della violazione delle regole di contabilità ricadessero sui suoi componenti, ha portato l’approvazione del provvedimento, direttamente, in consiglio comunale, evitando, contestualmente, qualsiasi confronto dialettico con gli stessi consiglieri di maggioranza e scaricando su di loro, in via esclusiva, le conseguenze dell’approvazione del provvedimento. 

Una giunta, quindi, che si è rivelata un pacco. Anzi, un doppio pacco, per dirla alla Villano. La comunicazione natalizia del Sindaco è, semplicemente, vergognosa, oltre che banale. “In occasione del Natale, il pacco raddoppia. Venite con i carrelli”. Un vero e proprio mercimonio, realizzato sulla disperazione dei bisognosi. Un invito a riflettere seriamente, quindi, sulla pochezza di questa amministrazione. Una giunta scadente e scaduta nelle logiche del passato. Auguriamo, intanto, in occasione della Festività Natalizie, immensa serenità e tanta gioia alle famiglie ortesi.

Partito Democratico – Orta di Atella

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