Aversa, intesa tra l’istituto “Gallo” e “Il Dono” per postazione bookcrossing

di Redazione

L’Istituto “Alfonso Gallo” di Aversa ha deciso di sposare la causa de “Il Dono” e abbracciare la solidarietà culturale: la dirigente scolastica Vincenza di Ronza ha siglato il protocollo d’intesa con la libreria sociale rappresentata dallo storico presidente professor Fortunato Allegro. Donare è un cerchio: è un cerchio che parte da una postazione bookcrossing, dove ognuno, studente o insegnante, può scambiare un proprio libro con un altro o semplicemente prenderne uno in prestito in maniera gratuita, e che finisce al “banco dei libri”, dove tutti possono donare, appunto, libri scolastici da destinare agli studenti meno abbienti.

“E’ un traguardo importante – ha affermato la preside Di Ronza – che ci consente di ampliare e pubblicizzare nel miglior modo possibile un’attività che già abitualmente e privatamente facciamo: promuovere e stimolare l’attenzione dei ragazzi verso la lettura, e, non in ultimo, aiutare chi è in difficoltà per quanto riguarda le spese scolastiche”.

Sabato 15 dicembre, dalle ore 17, giornalisti e scrittori del territorio insieme a docenti e studenti si riuniranno nel grande atrio dell’Istituto “Gallo” per inaugurare l’angolo denominato “Donare è un cerchio: dal bookcrossing alla solidarietà culturale”, che comprenderà libri donati dalla libreria, un angolo lettura con tavolo e sedie nonché un banner digitale dove sarà possibile, tramite un’App, prenotare un libro da ritirare, sempre gratuitamente, presso la nuova sede della libreria “Il Dono” in piazza Santulli ad Aversa.

Punto focale dell’iniziativa sarà però l’attivazione di un circuito virtuoso all’interno della scuola che porti docenti e studenti a donare i propri non più utilizzati libri scolastici a chi ha difficoltà ad affrontare l’acquisto degli stessi. “Oggi – commenta il professor Fortunato Allegro – il grande problema della scuola è questo: spendere soldi e risorse in progetti magari bellissimi ma che nei fatti non aiutano né i ragazzi né le loro famiglie a costruire una vera prospettiva per il futuro. L’aiuto parte da cose semplici, come appunto contrastare l’inutile business dei testi scolastici che ogni anno costringe tantissimi genitori a venire da noi per risparmiare sull’acquisto dei nuovi libri per i figli: la scuola deve ritrovare, ammesso che lo abbia mai avuto, lo spirito spontaneo e genuino del ‘Dono’, quello che dovrebbe partire dall’assunto che la cultura è di tutti, non di chi può pagarla”.

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